Una bruttissima vicenda giunge dalla Brianza, e precisamente da Monza. Qui infatti da qualche anno vive e lavora Stefania Castiglione, una donna di origini napoletane e di professione guida turistica. Un mestiere in cui non sempre tutti riescono a farcela, ma non è il caso di Stefania che, in men che non si dica, una volta trasferitasi tre anni fa nella cittadina lombarda ha cominciato a mettere su un'attività di successo. Purtroppo, come da lei annunciato qualche giorno fa, ora è costretta a lasciare poiché le sarebbero piovuti addosso insulti a sfondo razziale, questo perché originaria del sud e in particolare per i suoi natali napoletani.

L'annuncio sabato scorso

La stessa donna ha annunciato ad un centinaio di persone, riunite sabato scorso presso la Canonica del duomo di Monza, la sua volontà di voler lasciare l'attività. Stefania, nel corso della sua permanenza a Monza, ha infatti fondato un'associazione culturale chiamata "SvelArte", organizzazione che si occupa di scoprire gli angoli più nascosti del capoluogo di provincia brianzolo, meno noti a cittadini e turisti. Un'attività che, secondo quanto dichiarato dalla donna, darebbe fastidio a qualcuno. La stessa ha dichiarato infatti di come, improvvisamente, moltissime porte le siano state sbattute in faccia, bloccando di fatto la sua attività, senza la possibilità di continuare a lavorare serenamente.

Si era impegnata anche in politica Stefania, tanto che, ormai sentendosi a tutti gli effetti una cittadina lombarda, si candidò nelle scorse elezioni amministrative come consigliere comunale all'interno della lista del candidato sindaco Roberto Scanagatti, in forza al Pd.

Mobbing culturale: 'Sono troppo piccola per battermi con dei colossi'

La ragazza ha spiegato al telefono, ai colleghi del quotidiano Il Giorno, di come lei sia troppo "piccola" per battersi contro dei colossi, probabilmente gente più avanzata nella carriera all'interno del settore turistico e culturale. Certo è che il j'accuse della donna ha colpito tutta la comunità di Monza e non solo.

Da tutta Italia sulla sua pagina Facebook stanno arrivando tantissimi messaggi di solidarietà che invitano la guida napoletana a non mollare e continuare la sua attività.

La formazione della donna è iniziata proprio a Napoli, dove ha studiato conservazione dei beni culturali presso l'università Suor Orsola Benincasa. Ha poi preso il brevetto di guida turistica, necessario per svolgere l'attività in questione e, trasferendosi al nord, ha tentato di far fruttare i sui studi, facendosi conosce e avviando, come detto, una vera e propria attività. Un'avventura nata con tutti i buoni propositi del caso, ma che ora rischia di naufragare a causa del pressante 'mobbing culturale' a cui la donna è sottoposta ormai da diverso tempo. Tutto questo soltanto per avere delle origini napoletane e di essere quindi meridionale.