Mercoledì 26 settembre si aprirà il processo a carico di Gaetano Foco, prima udienza presso il tribunale di Pistoia che vede l'uomo imputato della barbara uccisione di Pilù, una cagnolina tipo pinscher di proprietà dell'ex fidanzata. Il giovane, originario di Pescia, ha filmato le violenze, compiute nel maggio del 2015, e ne ha diffuso i contenuti video su Facebook, nell'ottobre dell'anno successivo.

Il comunicato di Animalisti Italiani Onlus

"L'assassino ha filmato tutte le fasi dell'orrore e ha postato il video sul web. Immagini crude, tremende, difficili da descrivere.

Pilù è deceduto a causa della ferite inferte”, ha riferito in una nota Walter Caporale, presidente di Animalisti Italiani Onlus. "La nostra associazione - prosegue - appresa la notizia, ha prontamente querelato il Foco affinché non restasse impunito quel gesto criminale".

L'imputato dovrà rispondere del reato di maltrattamento di animali, e Caporale ha annunciato di partecipare al processo "perché Pilù è uno degli animali simbolo della quotidiana violenza contro i più deboli. Sarò presente anche al presidio davanti al tribunale con tutti gli amici animalisti dalle ore 14.00 alle ore 16.00. Noi non dimentichiamo mai”.

L’avvocato Francesca Menconi, rappresentante in giudizio dell’associazione, ha ricordato nella stessa nota i capi di imputazione a carico del ragazzo: "Il decreto di citazione a giudizio dispone sommariamente l'imputazione per i seguenti reati: art.

61, n. 1 e 544 ter co. 1 e 3 c.p. perché spinto da futili motivi riconducibili alla volontà di vendicarsi di presunti torti subiti dalla fidanzata maltrattava e creava lesioni al cane di lei. A seguito di tali condotte, unite alla circostanza di aver fatto ingerire alimenti incompatibili alla natura dell'animale, cagionava la morte dello stesso che sopraggiungeva per acidosi metabolica".

Il reato contestato

Il reato di maltrattamento di animali si configura quando "Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche ecologiche", e sempre all'art. 544 ter co. 1 e 3 c.p. si prevede la reclusione da 3 a 18 mesi o la multa da 5mila a 30mila euro.

La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell’animale. Il tutto aggravato dalla circostanza dei motivi abietti o futili, come sottolinea l'avvocato Menconi. Per lo stesso giorno, 26 settembre, è prevista una manifestazione davanti al tribunale di Pistoia, promossa da diverse associazioni animaliste.