Si susseguono le ipotesi sul crollo del Ponte Morandi avvenuto a Genova il 14 agosto scorso, una tragedia immane che ha causato 43 morti e centinaia di sfollati. Le indagini procedono. Attualmente vi sono circa 60 indagati per il collasso del viadotto, tra cui anche la società concessionaria Autostrade per l'Italia. E nel frattempo, pare che si stia capendo di più anche sulle cause del crollo. L'ultima ipotesi presa in considerazione dagli inquirenti è quella che ad innescare il disastro sia stato un grosso tir proveniente dall'Ilva di Genova e diretto presso la stessa acciaieria di Novi Ligure.
L'autista del tir: 'Il mio carico era regolare'
A riportare la nuova ipotesi, che vedrebbe nel passaggio del tir una delle possibili cause scatenanti il crollo, è questa mattina il Corriere della Sera. La stessa testata giornalistica ha intervistato proprio l'autista del tir, Giancarlo Lorenzetto, di 50 anni. Come si apprende, l'uomo percorreva spesso il tratto che va dall'Ilva di Genova a quella di Novi Ligure. Con il suo grosso mezzo, un Fiat Stralis di proprietà della ditta Mcm Trasporti, quella mattina Lorenzetto aveva da poco finito di caricare il camion. Il mezzo trasportava un rotolo di acciaio pesante 440 quintali, poco al di sotto della soglia massima consentita che è di 462 quintali.
Secondo gli inquirenti, che stanno visionando i filmati delle telecamere, sarebbe stato proprio il peso del carico del tir a innescare il crollo, e dare il colpo di grazia definitivo al viadotto sul Polcevera. Ormai già in condizioni pessime, gli stralli del ponte non avrebbero retto al passaggio del grosso mezzo di trasporto.
Lo stesso autista dichiara al Corriere come il suo carico fosse regolare e informa di come dalle fabbriche Ilva non si possa uscire con un carico troppo pesante, oltre i limiti imposti dalla legge.
Autista miracolosamente illeso
Lo stesso conducente del mezzo è caduto con il suo tir insieme al ponte, restando però miracolosamente illeso.
Fortunatamente aveva la cintura di sicurezza allacciata e questo ha sicuramente salvato la vita al 55enne. Subito dopo, non appena quella mattina è uscito dalla cabina del tir, racconta di aver visto uno spettacolo spettrale. L'autista aspetta comunque le perizie dei tecnici incaricati da Sprea per sapere quanto il suo camion abbia influito sul disastro di Ferragosto. Ovviamente nessuno lo colpevolizza, è vittima anch'egli di una tragedia che, da quanto emerge dagli atti della Procura, sarebbe stata annunciata da tempo.