“Siamo impegnati nella caccia ad un criminale, anzi in realtà lui è qualcosa di più, una specie di Barbablù”. Queste le parole con cui un agente della polizia russa ha descritto alla stampa il 32enne Andrey Demenkov, ex dirigente del colosso dell’energia Gazprom e figlio di Valery, ricco magnate. Ed il nome Barbablù non è stato usato a caso: il giovane si è comportato come il personaggio della fiaba di Charles Perrault, un signorotto ricco e crudele che aveva ucciso sei mogli per poi nasconderne i corpi in una stanza segreta del suo castello. Infatti l’uomo è ricercato dopo aver selvaggiamente percosso ed ammazzato, nel suo appartamento di San Pietroburgo, una escort ed attrice di film a luci rosse di 21 anni, Olga Kudrova, prima di darsi alla fuga e far perdere le proprie tracce.

Prima il tentativo di annegamento in bagno, poi l’aggressione mortale

La vittima, madre di un bimbo nato all’inizio dell’anno, secondo le testimonianze raccolte dagli agenti, prima di incontrare Demenkov si sarebbe confidata con i genitori, assicurandoli che stava per rivedere “l’uomo che amava”. Non si sa bene cosa sia accaduto in quell’appartamento, ma a quanto pare l’assassino avrebbe in un primo momento provato ad affogare la giovane in bagno; poi l’avrebbe uccisa con un colpo fatale alla tempia, sferrato con un oggetto contundente, tirato per almeno altre cento volte contro la povera ragazza. A ritrovare il corpo martoriato della Kudrova sarebbe stato Valery Demenkov, giunto a casa del figlio perché allarmato dal fatto che avesse smesso di rispondere al telefono: dopo l’ennesima chiamata muta avrebbe deciso di recarsi nell’abitazione, dove avrebbe poi fatto la macabra scoperta.

Già in passato Demenkov aveva aggredito e seviziato quattro donne

Da quel momento è partita una gigantesca caccia all’uomo in tutta la regione, per trovare quello che ormai viene considerato a tutti gli effetti un pericoloso criminale. Infatti il giovane era già noto alle forze dell’ordine per una serie di precedenti, che gli hanno fatto attribuire il soprannome di Barbablù.

In passato gli era stata rivolta l’accusa di aver aggredito altre quattro escort. Inoltre, lo scorso luglio aveva già picchiato a sangue un’altra donna, nello stesso appartamento in cui è avvenuto il delitto della donna 21enne. Era stato anche condannato per aver rapito quella giovane ed averla sottoposta ad una serie di torture, durate quattro giorni, fin quando la povera vittima – approfittando di un momento di distrazione del suo aguzzino – era riuscita a scappare da quella prigione ed a chiedere aiuto.

Nonostante la gravità del suo comportamento, in quella circostanza a Demenkov era bastato dichiararsi pentito davanti al Tribunale per ottenere la libertà vigilata. Sicuramente questa volta, quando sarà catturato dalla polizia che sta setacciando tutta San Pietroburgo alla sua ricerca, i giudici saranno molto meno clementi nei suoi confronti.