Tre gravi episodi criminali contro le donne, compiuti nel giro di pochi giorni tra agosto e settembre. Dietro questi efferati casi di cronaca nera, tutti avvenuti nel Modenese ci sarebbe la stessa mano, quella di Raffaele Esposito, il cuoco di 34 anni arrestato nelle scorse ore in seguito a due ordinanze di custodia cautelare. L’uomo, residente a Savignano sul Panaro, si sarebbe reso responsabile di ben tre aggressioni. La prima è avvenuta lo scorso 24 agosto, quando in un garage di Zocca una donna è stata stuprata. Pochi giorni dopo, il 30 agosto, si sarebbe macchiato di un omicidio a Modena ed infine il 2 settembre sarebbe stato protagonista di un tentativo di sequestro nel suo paese: quest’ultimo caso ha permesso di fermare il colpevole perché è stato ripreso da una telecamera di sicurezza.

Il cadavere identificato grazie ad un chiodo

Nel filmato si vede un uomo che si avvicina ad una giovane e l’aggredisce, ma la vittima riesce a divincolarsi ed a scappare. A quel punto l’assalitore sale tranquillamente sulla suo auto bianca e se ne va via. I carabinieri, attraverso la traccia della vettura, sono riusciti a risalire al responsabile e poi a mettere in collegamento tra loro i tre distinti episodi, compreso l’omicidio avvenuto a fine agosto.

Il cadavere dell’assassinata è stato ritrovato diversi giorni dopo, il 10 settembre, nelle campagne di San Donnino, nei dintorni del capoluogo emiliano. Il corpo era stato ridotto in cenere dalle fiamme, appiccate da chi voleva eliminare ogni traccia, e perfino mutilato dagli animali selvatici.

Si è potuti risalire alla sua identità soltanto attraverso un chiodo endomidollare ancora riconoscibile tra i resti, perché di quel tipo di protesi in Italia ne sono state impiantate solamente due.

Il libro di scuola usato per alimentare il fuoco

Così gli inquirenti hanno potuto dare un nome alla vittima: si trattava di Vasilita Nicoleta Neata, una prostituta rumena di 31 anni. Secondo i carabinieri la donna sarebbe stata uccisa altrove e poi abbandonata in quelle campagne. Ma l’assassino ha commesso un grave errore: forse per alimentare il fuoco ha bruciato le pagine di un libro di scuola, del quale però sono sopravvissuti diversi frammenti. Dall’analisi di questi reperti si è potuto risalire alla proprietaria del volume per ragazzi, la figliastra di Esposito.

Inoltre l’esame del gps e dei tabulati telefonici dell’uomo hanno confermato i suoi spostamenti ed il fatto che, poche ore prima del delitto, il cuoco avesse chiamato il numero della donna uccisa. Sono trapelate poche notizie dell’indagato, come la sua tossicodipendenza ed i problemi con la giustizia, per reati contro il patrimonio. Secondo il procuratore di Modena Lucia Musti si tratta di un violento, il cui sadismo contro le donne lo avrebbe probabilmente portato a compiere altri reati in futuro.

Gli inquirenti sono sicuri di trovarsi di fronte ad un vero e proprio criminale seriale: per questa ragione stanno verificando anche tutti gli episodi di cronaca avvenuti in passato nella stessa zona, per i quali non è stato mai trovato un responsabile. Sono alla ricerca di analogie ed indizi che possano ricondurli all’indagato.