La terrificante aggressione è avvenuta nel ragusano tre giorni fa, in un centro di accoglienza migranti. Protagonisti della vicenda un ventisettenne, mediatore culturale originario del Gambia, e una donna ospite del centro di accoglienza di Ragusa. Stando al racconto della donna, il mediatore gambiano l'avrebbe avvicinata mentre era ai fornelli del centro accoglienza, intenta a cucinare, per poi abusare di lei. In seguito, l'uomo l'avrebbe anche minacciata e picchiata per non farla parlare.
La vittima aveva paura di raccontare l'accaduto
La vittima, per lo spavento, non ha denunciato subito la violenza ricevuta.
Inoltre, il giorno dopo lo stupro, il giovane gambiano si è avvicinato a lei, accusandola di avere violato una regola del centro. La donna, a quel punto, ha minacciato l'uomo dicendogli che, se l'avesse toccata nuovamente, avrebbe raccontare tutto alla polizia. Il mediatore culturale gambiano, invece di essere intimidito dalla minaccia della donna, l'ha aggredita, picchiandola furiosamente provocandole la rottura di naso, zigomo e mascella. In seguito all'aggressione, la vittima è stata portata d'urgenza all'ospedale dove in un primo momento, per il terrore di essere uccisa dal mediatore gambiano, ha omesso l'episodio relativo alla violenza sessuale subita, limitandosi a riferire di essere stata colpita durante una lite avvenuta dentro il centro di accoglienza.
L'aggressore ha tentato la fuga, ma senza esito positivo
Dopo la vicenda, la donna è stata ascoltata da una psicologa e dagli investigatori della squadra mobile, diretta dal vice questore aggiunto Antonino Ciavola. Dopo aver rassicurata per qualche ora, la donna ha confessato tutto. Ieri il mediatore gambiano, nonostante si fosse allontanato da Ragusa per scampare al crimine commesso e far perdere le proprie tracce, è stato rintracciato e arrestato immediatamente dalla Squadra mobile, in collaborazione con l'Ufficio Immigrazione della Questura di Ragusa.
L'uomo dovrà rispondere alle accuse di violenza sessuale e lesioni gravi. Il vice questore aggiunto Antonino Ciavola ha riferito che la Polizia Di Stato di Ragusa è impiegata quotidianamente a lavorare accanto alle vittime di aggressioni per aiutarle nel percorso di denuncia sui reati subiti. Non ci resta che augurare alla vittima di riprendersi presto nella speranza che episodi del genere non si verifichino più.