Una notizia che lascia veramente di stucco quella che arriva da Roma. Ieri pomeriggio infatti è stata trovata senza vita, nel suo appartamento situato nel centro storico, Simonetta D'Alessandro, giudice presso la X sezione del Tribunale Penale di Roma. A dare l'allarme ai carabinieri della stazione di Roma Prati è stato il figlio di 25 anni che ormai da un giorno non aveva notizie della madre. I militari, dopo essere entrati nell'appartamento, hanno trovato il cadavere della donna.
Forse un malore improvviso ha stroncato il giudice
Sul posto insieme ai militari c'erano anche i Vigili del Fuoco che hanno provveduto con i loro attrezzi a forzare il portone di casa.
Sul corpo della donna non sono stati trovati segni di violenza e neanche in casa c'erano segni di effrazione. A stroncare la 58enne, pertanto, sarebbe stato un malore improvviso. In ogni caso la salma è ora a disposizione del magistrato di turno e sarà sottoposta ad esame autoptico. La penalista era molto nota, infatti proprio a gennaio scorso emise 32 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti componenti del clan Spada, sodalizio criminale giudicato di stampo mafioso che opera a Ostia. L'episodio ha sconvolto il figlio e i familiari della donna, nonché i tanti colleghi del Tribunale Penale di Roma. Era una professionista affermata la D'Alessandro. Pugliese, nata a Foggia nel 1960, nella sua carriera ha condotto numerose indagini sulla mafia, occupandosi anche di terrorismo e nuove Brigate Rosse.
Fu lei ad archiviare l'ultima inchiesta sul caso di Roberto Calvi nel 2016. I fatti di tale vicenda sono noti: Calvi, presidente del Banco Ambrosiano e coinvolto in prima persona nello scandalo che all'epoca travolse l'istituto di credito, fu trovato infatti impiccato il 18 giugno 1982 a Londra, sul Ponte dei Frati Neri, che attraversa il Tamigi.
Il ricordo dei foggiani
Sono tantissimi i concittadini che ricordano con affetto il magistrato. C'è chi ricorda l'amore che la donna provava nei confronti dei suoi concittadini e chi invece rammenta i momenti in cui la stessa si muoveva da casa con la scorta. Per tutti i foggiani, e non solo, era una donna da ammirare, soprattutto per il suo coraggio.
A ricordare commossa la D'Alessandro, è stata anche Federica Angeli, una giornalista di Ostia che lavora per il quotidiano Repubblica, la quale ha denunciato gli intrecci mafiosi dei clan sul litorale laziale. "Sono felice di averti resa eterna con il mio libro #amanoarmata", ha scritto la Angeli su Facebook.