Tutti gli appassionati di Ciclismo sicuramente conosceranno Lance Armstrong, nel bene e nel male. Pluricampione vincitore di sette Tour de France poi annullati in seguito allo scandalo doping che lo investì e che ne scaturì lunghissime trafile giudiziarie, oltre che a farlo rimuovere dalla memoria storica sportiva. Proprio sulle problematiche economiche e giudiziarie che ha dovuto affrontare sceso dalla bicicletta, l'ex ciclista americano ha rilasciato un'intervista, a tratti sorprendente, al network di economia e finanza americano CNBS con il giornalista Andrew Sorkin.

Armstrong salvato dal disastro economico da un investimento in Uber Ride

Uber è un'applicazione famosa in tutto il mondo per i servizi di car sharing che offre agli utenti iscritti, tramite l'app è possibile infatti richiedere una corsa in macchina per un passaggio. Armstrong agli albori della nascita di questa compagnia, grazie ad un amico, investì una somma importante per lo sviluppo della piattaforma Uber. Come sottolinea Il Sole 24 Ore, Armstrong investì attraverso il fondo Lowercase Capital di Chris Sacca 100mila dollari nel fondo di ventur capital che scommise sulla nascente attività. Allora, parliamo del 2009, la società Uber valeva appena 3,7 milioni, ora si aggira sui 120 miliardi di dollari.

Un investimento quindi prodigioso che ha permesso all'ex ciclista professionista di sostenere gran parte delle spese processuali e legali dopo lo scandalo doping. Armstrong non ha rivelato al giornalista a quanto ammontino ora le sue partecipazioni nell'azienda ma ciò l'americano evidenzia nell'intervista è quanto sia stato "fortunato" a dare ascolto al suo amico.

Diversamente probabilmente le sorti economiche della sua famiglia sarebbero state diverse.

Come ricorda ancora Il Sole 24 Ore, un giornalista del Guardian ha calcolato che l'ammontare dell'annullamento delle vittorie al Tour, la perdita degli sponsor e i costi processuali si aggirerebbe intorno ai 20 milioni di dollari. Cifra del tutto ragguardevole per una ormai ex star del ciclismo, non più sul mercato per nuovi sponsor e radiato dalle corse.

Da non sottovalutare anche i rimborsi richiesti proprio dal Governo federale, Armstrong correva con i colori US Postal, quindi sponsorizzato direttamente dalla società statale del servizio postale. Armstrong è riuscito a patteggiare un rimborso di 5 milioni di dollari, si è stimato che senza patteggiamento la cifra avrebbe potuto innalzarsi fino a 100 milioni di dollari.