È stato scarcerato il secondo ragazzo accusato di violenza sessuale ai danni di una ragazza di 24 anni insieme ad altri due ragazzi in un ascensore della Circumvesuviana. Stando a quanto disposto dal Tribunale del Riesame, Antonio Cozzolino, 19 anni, è ritornato in libertà. La decisione alquanto discutibile non è stata ancora motivata, si attende l'esposto. Il racconto lucido della vittima, il referto medico e le telecamere di videosorveglianza però rendono questa decisione ingiustificabile.

Scarcerato il secondo ragazzo che ha violentato la 24enne in Circumvesuviana con altri due giovani

Il Tribunale dei Riesame ha disposto la scarcerazione per Antonio Cozzolino, 19 anni. È il secondo rilascio che viene effettuato in merito alla violenza carnale in una stazione della Circumvesuviana, a San Giorgio a Cremano. Il primo ad aver ottenuto il rilascio è stato Alessandro Sbrescia. Quindi Cozzolino, difeso dall'avvocato Antonio De Santis, ritorna in libertà, anche se non sono ancora state rese note le motivazioni di tale provvedimento.

Antonio Cozzolino, insieme ad altri due ragazzi, era stato arrestato per aver condotto in un ascensore della stazione Circumvesuviana una ragazza di 24 anni e per aver abusato sessualmente della ragazza a turno.

Lo scorso 8 marzo era stato arrestato grazie alla testimonianza lucida della giovane, ma ora i giudici hanno deciso per il rilascio nonostante il referto medico consegnato in udienza confermasse i segni di violenza sul corpo della giovane donna. Il terzo, Raffaele Borrelli, è ancora in carcere.

La violenza nell'ascensore e il racconto della vittima

I tre ragazzi si sono resi colpevoli per aver costretto la ragazza di 24 anni a seguirli in ascensore per violentarla a turno. Non appena la ragazza si è liberata ha immediatamente chiamato la madre ed i carabinieri per denunciare l'avvenuto stupro. I suoi stessi vestiti erano logori e strappati, e una volta in ospedale sono state accertate le violenze sul corpo della ragazza.

Grazie alla testimonianza della vittima e delle telecamere di sorveglianza, i tre erano stati arrestati lo scorso 8 marzo, ma i tre si sono subito difesi dicendo che i rapporti erano consenzienti nonostante in udienza sia stato consegnato il referto medico della vittima. Stando sempre al racconto della vittima, questi ragazzi avevano provato a violentarla anche qualche giorno prima che avvenisse la violenza in ascensore.