Un fatto molto grave e a tratti inquietante quello che si è verificato qualche tempo fa nella provincia di Rimini che riguarda, ancora una volta purtroppo, un episodio di violenza e maltrattamenti nei confronti di un minore. Questa volta la vittima è un bambino di appena due mesi, scosso talmente tanto dai suoi genitori, due poco più che ventenni del riminese, che gli hanno provocato un'emorragia interna e lo hanno addirittura fatto svenire. Secondo quanto riferisce il noto sito Fanpage.it, infatti, il piccolo è stato trasferito in ospedale a seguito delle violenze, dove gli sono stati diagnosticati dei traumi all'encefalo e appunto l'emorragia, che sono riconducibili alla sindrome da scuotimento.

Tutto questo accadeva nel lontano 2014, ma soltanto adesso è in corso il processo nei confronti dei due genitori, dopo che il bambino invece è stato assegnato ad una nuova famiglia e adesso sta decisamente meglio.

Orrore a Rimini, scosso dai suoi genitori fino a provocargli un'emorragia: in corso il processo

Il piccolo non smetteva di piangere, esasperati da questo tipo di comportamento del tutto normale da parte di un bambino di appena due mesi, i due hanno deciso di scuoterlo a tal punto da fargli perdere i sensi. Impauriti dalla situazione, visto che il piccolo non dava segni di vita, i due si erano diretti in ospedale dove si è potuto appurare quanto accaduto qualche istante prima in casa.

'Il mio bambino non sta bene, dopo aver pianto per tanto tempo si è improvvisamente ammutolito'. A quel punto i medici lo hanno subito sottoposto a vari accertamenti riscontrando le problematiche sopra descritte. Di conseguenza si è subito messa in dubbio la veridicità dei racconti dell'uomo ed è partita la segnalazione nei confronti della Polizia.

Nei giorni scorsi ascoltati alcuni testimoni

Le indagini avviate non sono durate molto, perché dopo poco è stato l'uomo stesso ha confessare di aver usato violenza nei confronti del piccolo. Aveva cercato di prendersi tutta la responsabilità, senza coinvolgere sua moglie nell'accaduto, ma grazie alle ricerche portate avanti dalle forze dell'ordine, è stato possibile capire che anche la madre del bambino aveva le sue responsabilità nell'episodio.

Nella giornata di giovedì 18 aprile, quindi, è avvenuta l'udienza alcuni testimoni dell'accusa (due medici e un assistente sociale) e nei prossimi giorni il processo andrà avanti per cercare di arrivare ad una conclusione. Il bimbo adesso sta meglio, anche se per un lungo periodo ha dovuto combattere con problematiche alla vista e all'udito. Per lui è stato nominato un curatore speciale che rappresenta parte civile nel processo.