Nonostante siano passati già tre giorni dal giorno di Pasqua, momento in cui si sono svolti i gravissimi attentati che sono costati la vita ad almeno 360 persone, la polizia sta ancora indagando sia sulle cause che sulle persone coinvolte. Tra i sospettati principali ci sono un gruppo islamista ed estremista locale e il sedicente Stato Islamico.

I luoghi colpiti e il bilancio dei morti e feriti

In totale le esplosioni contate sono sei, esse si suddividono in tre chiese e tre alberghi di città completamente diverse tra loro: la chiesa di Sant’Antonio a Colombo, la chiesa di San Sebastiano a Negombo e quella di Zion a Baticaloa.

Oltre a queste principali, nel pomeriggio si sono registrate delle esplosioni anche in una guesthouse poco nota e in un rifugio presumibilmente di uno dei successivi sospettati dove, sfortunatamente, hanno anche perso la vita tre uomini delle forze dell’ordine.

Per quanto riguarda gli hotel interessati, essi si trovano tutti a Colombo e sono il Cinnamon Grand, lo Shangri-La e il Kingsbury.

Secondo un bilancio approfondito, i feriti sarebbero all’incirca 500 mentre i morti 360. Tra le vittime internazionali ci sono inglesi, danesi, indiani, turchi, olandesi, svizzeri, spagnoli, portoghesi, giapponesi e australiani. Secondo alcune dichiarazioni dell’ONU sarebbero morti almeno 45 bambini anche se i bilanci potrebbero continuare a crescere nelle prossime ore.

La rivendicazione dell’ISIS e la relazione con gli attacchi di Christchurch

Martedì è arrivata la rivendicazione dell’accaduto dallo Stato Islamico, il quale ha diffuso le foto e soprannomi utilizzati degli attentatori. Il Governo però, all’inizio delle indagini, aveva addossato la colpa degli attentati al gruppo terrorista locale chiamato National Thowheeth Jama’ath.

Si era inoltre ipotizzato un possibile legame con un’altra organizzazione terroristica straniera.

Dopo gli attacchi, in molti hanno pensato che i nuovi attentati fossero in relazione con quello di Christchurch in Nuova Zelanda lo scorso marzo e dove avevano perso la vita 50 fedeli musulmani.

Il governo e in particolare il primo ministro Wickremesinghe non hanno voluto rilasciare interviste o dichiarazioni in merito dato che in nessuna comunicazione tra il gruppo locale e l’ISIS ha mai menzionato la strage neozelandese.

Attentatori

Nelle ultime ore il vice ministro della Difesa ha confermato che in totale si deve parlare di nove persone, in particolare otto uomini e una donna. Per il momento le telecamere di sorveglianza degli hotel e delle chiese hanno svelato i tratti di otto delle nove cellule terroristiche ma, si confida che a breve anche la nona venga individuata.