È stata di brevissima durata la "fuga rocambolesca" del giovane detenuto albanese, Luca Leke, evaso dalla Casa Circondariale di San Giuliano (Erice-Casa Santa) a Trapani. Il detenuto, infatti, è stato catturato nelle ore successive nella campagne tra Fulgatore e Ummari, frazioni trapanesi.
Il plauso della Uilpa Polizia Penitenziaria
Tempestivo il plauso della Uilpa Polizia Penitenziaria in merito all’arresto, da parte del S. Commissario nazionale Armando Algozzino e del segretario generale del sindacato in Sicilia, Gioacchino Veneziano.
"Grazie all'intervento del Corpo di Polizia e dei Carabinieri - hanno sottolineato Algozzino e Veneziano – ancora una volta il peggio è stato scongiurato mettendo in campo tutta la professionalità e l'impegno delle due compagini statali di sicurezza per catturare quello che si è rivelato un "fuggitivo recidivo" dopo la sua fuga dal carcere di Civitavecchia.
Sottolineando e ribadendo la necessità di porre elevata l'attenzione nel territorio del trapanese, attualmente fulcro di una protesta indetta dai poliziotti penitenziari, Algozzino e Veneziano manifestano il proprio apprezzamento nei confronti degli agenti impegnati nelle strutture penitenziarie e vicinanza in quanto rappresentanti della sigla sindacale.
Una pessima abitudine
"Questo nuovo episodio - hanno affermato - esprime chiaramente quella che è la gravità non più sostenibile della situazione ed è necessario che la politica e l'amministrazione pubblica si sforzino di affrontarla e risolverla, a Trapani così come altrove, per evitare che essa sfugga di mano e metta a rischio il personale già eccessivamente stanco.
Nulle, però, sono le attestazioni di stima non supportate da fatti concreti e tangibili e tale concretezza può essere raggiunta attraverso l’assunzione di nuovo personale e l'inasprimento delle pene per chi evade, per chi anche solo cerca di evadere e per chi aggredisce gli agenti penitenziari".
La storia che non si deve ripetere
La fuga, seppur breve, del giovane detenuto, è un episodio non isolato che porta alla luce un fenomeno in crescita causato dalla riduzione costante degli organici, dovuto principalmente alla legge Madia e al riordino delle carriere. Un problema che necessita, da parte dell'amministrazione e della politica, un intervento quanto più efficace e tempestivo possibile per tutelare l'incolumità di chi svolge, ogni giorno il proprio lavoro nel comparto sicurezza, ma anche quella della collettività potenzialmente a rischio a causa della pericolosità dei soggetti evasi.