La notizia è arrivata a Nanchino, dove Cristiano Ronaldo si trova con la Juventus per la tournée cinese, verso le 3:30 di notte: il campione portoghese non finirà sotto processo per la denuncia di abusi da parte di Kathryn Mayorga. A stabilirlo è stato Steve Wolfson, procuratore di Las Vegas, la città in cui sarebbe avvenuta la violenza nel luglio del 2009.

Infatti, dopo aver esaminato gli atti della nuova inchiesta della polizia, il procuratore ha statuito che le accuse non potranno mai essere dimostrate senza alcun dubbio, non essendoci prove concrete, quindi il calciatore non dovrà rispondere di alcun reato.

Dunque le indagini saranno archiviate: sparisce una volta per tutte la minaccia di un processo che avrebbe potuto definitivamente compromettere l'immagine del giocatore.

La denuncia contro Cristiano Ronaldo

Kathryn Mayorga aveva accusato CR7 di averla aggredita in una camera d'albergo di Las Vegas al termine di una serata in cui si erano conosciuti in un locale frequentato da Vip. Ronaldo in quel periodo si trovava negli Stati Uniti insieme al Real Madrid, squadra in cui si era appena trasferito nel 2009 dopo aver militato per diversi anni nel Manchester United.

Secondo il racconto della donna, quella notte il calciatore l'avrebbe obbligata a subire un rapporto non protetto particolarmente brutale.

È emerso anche che l'ex modella - all'epoca dei fatti 25enne - nel 2010 aveva concordato con i legali del fuoriclasse lusitano un risarcimento di 375mila dollari per mantenere il silenzio sull'accaduto e non creare scandali. Ma nel 2018 la presunta vittima si era decisa a denunciare la vicenda e a far riaprire il caso, rivelando il nome del presunto aggressore che aveva tenuto segreto fino a quel momento.

La Juventus può tirare un sospiro di sollievo

All'inizio del 2019 era arrivata anche la richiesta di un esame del Dna per il cinque volte Pallone d'Oro: la polizia americana voleva confrontare i risultati con le tracce ritrovate sui vestiti che la Mayorga indossava quella sera. Gli avvocati di Ronaldo avevano risposto ricordando che le analisi non avrebbero aggiunto nulla alle indagini, perché lo stesso calciatore aveva sempre ammesso che quella sera c'era stato un rapporto tra i due, sottolineando però che era stato assolutamente consensuale.

Il campione portoghese, da parte sua, aveva sempre dimostrato una certa sicurezza sull'esito delle indagini, dicendo di essere tranquillo e che alla fine sarebbe emersa la verità. Ora finalmente gli sponsor e la Juventus potranno tirare un sospiro di sollievo e festeggiare.

Nonostante ciò, la giornata è stata in parte rovinata dalle dichiarazioni ad un quotidiano svedese dell'ex difensore della squadra femminile bianconera, Petronella Ekroth, che ha criticato il clima che si respirava in società nelle settimane in cui la vicenda dei presunti abusi divenne di dominio pubblico. Alle giocatrici sarebbe stato vietato di parlare della vicenda e di esprimere qualsiasi opinione a riguardo: "Mi è sembrato di essere in prigione", ha rivelato la calciatrice.