È ancora in condizioni gravissime il bimbo di Milano caduto dalle scale ieri, mentre si trovava a Scuola. Forse ha utilizzato una sedia per scavalcare la ringhiera. I genitori, subito accorsi al suo capezzale, sono disperati. Sia la mamma che il papà puntano il dito contro la mancata vigilanza e si domandano coma mai gli alunni delle prime classi siano stati sistemati all'ultimo piano dell'istituto.

Forse ha usato una sedia per scavalcare

Ieri mattina, intorno alle 9:45, un bimbo di 5 anni (deve compiere i 6 a dicembre), iscritto alla prima elementare è caduto nella tromba delle scale mentre si trovava a scuola (la primaria Giovanni Battista Pirelli, in via Goffredo da Bussero, a Milano).

Portato d'urgenza al Niguarda, è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico; ricoverato in terapia intensiva con diverse lesioni interne, un trauma cranico “severo“ e la frattura del bacino, è ancora gravissimo.

La dinamica dell'incidente ancora non è chiara. Non si esclude, però, che il piccolo, uscito dall'aula (al secondo piano di un palazzo con interrato), al ritorno dal bagno, possa essere salito su una sedia ed aver scavalcato la ringhiera. L'ipotesi è stata avanzata dopo il nuovo sopralluogo dei carabinieri nell'istituto. I nuovi atti, comunque, saranno presto notificati al pm di Milano Francesco Ciardi, titolare nell'inchiesta. Mentre si continua ad indagare per omessa vigilanza - da parte del corpo insegnante e dei collaboratori scolastici - nelle prossime ore, potrebbero esserci le prime iscrizioni nel registro degli indagati.

La Procura, che sta vagliando il regolamento scolastico relativamente la vigilanza degli alunni, aprirà anche un fascicolo per lesioni colpose. Per ora, comunque, i rilievi della polizia scientifica non hanno evidenziato anomalie: i tiranti della ringhiera, infatti, sono separati da una distanza di soli 12 centimetri.

La rabbia dei genitori: 'Lasciato solo'

I genitori del bimbo, che solo da un mese frequentava la 1^C, travolti da un dolore troppo grande, non riescono a capacitarsi che il loro unico figlio sia ricoverato in terapia intensiva dopo un volo di 11 metri. "Quando gli alunni vanno in bagno non c'è sorveglianza? - ha domandato straziato il padre ieri, nei corridoi dell'ospedale, ad un carabiniere.

"Non si chiama un bidello per accompagnarli?", ha incalzato con la disperazione negli occhi. Poi, ha spiegato al quotidiano Il Giorno che ieri mattina il figlio è uscito dalla classe per andare in bagno con due compagni. Finendo prima, li ha aspettati in corridoio.

L'uomo non crede che il bambino possa avere scavalcato la ringhiera. Quindi ha aggiunto: "È alto 1 metro e 17 centimetri, il parapetto, invece, sarà 80 cm. Non ho idea di cosa sia accaduto, ma spero che verrà accertato al più presto". La moglie, raggiunta dal Corriere della Sera, ha denunciato: "Nostro figlio è stato lasciato da solo nel corridoio della scuola al piano più alto". "Noi genitori lo abbiamo affidato alla scuola, ma ora con quale fiducia potremmo rimandarlo?", ha aggiunto amareggiata la donna.