Ilaria Cucchi - sorella di Stefano, morto 10 anni fa mentre era sottoposto a custodia cautelare - ha deciso di denunciare l'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini. La donna, che si è sempre battuta per ottenere verità e giustizia, lo ha comunicato dalla sua pagina Facebook. Il leader della Lega, dopo la sentenza di condanna a 12 anni di due carabinieri, aveva commentato che tutta la vicenda era la prova che "la droga fa male".
'La droga fa male'
Giovedì 14 novembre, la Corte d'Assise di Roma ha condannato per omicidio preterintenzionale a dodici anni di reclusione Alessio Di Bernardo e Raffaele D'Alessandro.
Secondo l'accusa, che aveva chiesto 18 anni, i due carabinieri appartenenti alla compagnia Casilina, il 15 ottobre 2009, dopo aver arrestato Stefano Cucchi - geometra romano di 31 anni con qualche precedente per droga - lo pestarono provocandogli ferite e lesioni che lo portarono alla morte (avvenuta una settimana più tardi all'ospedale Sandro Pertini di Roma). Un terzo carabiniere, Francesco Tedesco (passato nel corso degli anni da imputato a teste) è stato, invece, condannato a due anni e sei mesi per falso.
La sentenza di primo grado, pronunciata nell'aula bunker di Rebibbia, è stata accolta come una vittoria dai familiari del ragazzo: "Forse ora potrà riposare in pace", aveva subito dichiarato la sorella Ilaria.
Anche l'ex titolare del Viminale, Matteo Salvini (che in passato più volte è intervenuto sulla vicenda), ai margini del suo comizio al Paladozza di Bologna, aveva voluto commentare la sentenza: "Se qualcuno lo ha fatto - ha dichiarato - è giusto che paghi". Poi, sostenendo di essere vicino alla famiglia aveva concluso: "Questo caso testimonia che la droga fa male sempre e comunque".
Salvini non può giocare sul corpo di Stefano
Le parole pronunciate dal leader leghista, nei giorni scorsi, sono state oggetto di accese polemiche. In molti, dopo la "presa di posizione" dell'ex ministro hanno anche colto l'occasione per insultare e minacciare la famiglia di Stefano. Così, Ilaria Cucchi, oggi ha annunciato che intende presentare querela contro Matteo Salvini.
"Non può giocare sul corpo di mio fratello - ha scritto su Facebook - Non posso consentirglielo".
La donna - che ha postato anche una foto dell'autopsia di Stefano (un'immagine forte e drammatica che potrebbe portare il social ad oscurare il messaggio) - ha ricordato che quello era ciò che lei ed i genitori hanno dovuto vedere il 22 ottobre del 2009 all'obitorio. "Questo era quel che rimaneva di lui. Della sua dignità di essere umano e dei suoi diritti". Ilaria, ha precisato che è consapevole del fatto che il fratello abbia sbagliato e per questo avrebbe dovuto certamente pagare, ma non morire in quella maniera. Quindi, si è chiesta con quale coraggio, Salvini, il giorno in cui è stata pronunciata la sentenza, abbia pronunciato certe parole. "Sono una semplice cittadina, ma posso querelarlo". Un gesto che sente di dover fare per Stefano, ma anche per sua madre e per suo padre.