Importante novità sul caso della scomparsa di Samira El Attar, mamma marocchina 43enne residente in provincia di Padova. Un testimone si sarebbe recato dai carabinieri e avrebbe raccontato che il giorno in cui la donna si è allontanata da Stanghella, ha visto una coppia di magrebini abbracciarsi lungo l'argine del Gorzone. Secondo gli inquirenti, Samira sarebbe stata uccisa dal marito Mohamed Barbri che, attualmente, si trova in carcere.

Le ultime novità sulla scomparsa di Samira

Samira è scomparsa lo scorso 21 ottobre. Dopo aver accompagnato la sua bimba di quattro anni all'asilo, si è fermata a salutare un'amica ed ha fatto perdere le sue tracce.

Ora, 'Il Gazzettino' ha diffuso la notizia - ripresa anche da altri quotidiani - che quel giorno di quasi quattro mesi fa, una persona (residente nei dintorni di Stanghella) avrebbe visto una coppia di magrebini scambiarsi un abbraccio lungo l'argine del fiume Gorzone.

Sulle prime, il testimone non avrebbe dato particolare peso alla cosa. Sebbene fosse una scena un po' insolita, soprattutto per la "location" particolare (una strada fuori mano in aperta campagna), in fondo non è poi così strano che un uomo e una donna si lascino andare ad un abbraccio. Solo qualche tempo più tardi, quando la scomparsa di Samira ha cominciato a riempire le pagine di Cronaca Nera, si è deciso a farsi avanti e presentarsi in caserma.

Così, i carabinieri hanno verificato le sue parole e, con cani molecolari e georadar, hanno effettuato ricerche più approfondite. I militari si sono concentrati lungo il Gorzone (dove il segnale Gps del telefono di Mohamed lo collocava per diverse ore dopo la scomparsa), ma anche più a monte, lungo il canale Gorzone e il Frassine a Carmignano Sant'Urbano.

Proprio qui, negli scorsi giorni, sono riprese le ricerche, prima rese impossibili dalla neve.

Il marito di Samira non ha risposto ai giudici

Gli inquirenti sono convinti che Samira sia morta e che ad ucciderla sia stato proprio il marito. Per questo, il giudice per le indagini preliminari di Rovigo, Raffaele Belvederi, ha deciso di convalidare l'arresto di Mohamed Barbri, già accusato di omicidio e di occultamento di cadavere.

Il marocchino, lo scorso 24 gennaio davanti al Giudice Belvederi ed al sostituto procuratore Francesco D’Abrosca, ha deciso - su consiglio del suo legale, l'avvocato Daniele Pizzi - di rimanere in silenzio e di non fornire chiarimenti relativi alla sua posizione. Non ha, quindi, spiegato perché a Capodanno si sia allontanato dalla sua abitazione e sia fuggito in Spagna e neppure come mai, la notte in cui è scomparsa Samira, sia rimasto per quasi tre ore (dalle 4.37 alle 7.01) in riva al Gorzone. Qui, i cani molecolari impegnati nelle ricerche di Samira sono riusciti a fiutare lungo l'argine tracce biologiche e reperti collegabili alla mamma 43enne.

L'uomo, attualmente in carcere, avrebbe più volte ribadito al suo difensore di non essere coinvolto con la scomparsa della moglie e di essersi allontanato dalla provincia di Padova in quanto convinto che la moglie Samira si trovasse in Spagna, tra Barcellona e Madrid.

I genitori di Mohamed pensano che Samira sia viva

La mamma e i parenti di Samira, in queste settimane, anche attraverso il loro difensore, l'avvocato Nicodemo Gentile, hanno esortato Mohamed a collaborare con gli inquirenti e a raccontare la verità: "Dica quello che sa e, soprattutto, indichi dove si trova il corpo".

I genitori dell'uomo, papà Ibrahim e mamma Fatima, raggiunti in Marocco dagli inviati di "Storie Italiane" (seguito programma Rai) invece sono convinti che il figlio sia innocente: "Lui non le ha fatto del male - hanno dichiarato - Samira è viva". "Nostro figlio - hanno aggiunto - è una bravissima persona ed è impensabile che possa aver ucciso la moglie". Poi, sottolineando che Mohamed sia stato arrestato senza alcuna prova, hanno sostenuto che la nuora si trova fuori dall'Italia.