Sono giorni di grande dolore per la famiglia di Manuel Giovannelli, il veterinario 42enne originario di Corinaldo (comune della provincia di Ancona) scomparso a Malta ad inizio marzo e ritrovato senza vita 10 giorni fa. La vicenda, però, è tutt'altro che chiara, al punto che la mamma, Anna Grossi, pensa che il figlio sia stato ucciso. Per questo, la famiglia ha chiesto alla Farnesina di occuparsi del terribile e ancora misterioso caso di Cronaca Nera.

La scomparsa di Manuel

Manuel Giovannelli aveva deciso di lasciare la sua Corinaldo per trasferirsi a Malta.

Era un veterinario governativo e, come ricostruito da mamma Anna, ha fatto perdere le sue tracce la mattina di martedì 3 marzo. Lunedì 2, ha spiegato, Manuel era di turno. Intorno alle 19, come sempre, ha preso servizio in ambulatorio e, qualche ora più tardi, all'1,45, le ha inviato un messaggio, giusto un saluto, su Messenger, poi si è scollegato.

Qualche ora più tardi, al termine del suo turno di lavoro, il dottore, ha lasciato l'ambulatorio, ma non è mai arrivato nell'appartamento che condivideva con un coinquilino. Nessuno, da quel momento lo ha più visto ne sentito.

Manuel è stato trovato senza vita pochi giorni dopo la scomparsa

Le ricerche del dottor Manuel Giovannelli non sono iniziate subito.

Infatti, l'allarme è stato dato dai colleghi. Il 42enne, il giorno in cui è sparito avrebbe dovuto partecipare ad una riunione di lavoro, ma né si è presentato in studio, né ha risposto alle chiamate.

Giovedì 5 marzo la polizia maltese ha ufficializzato la scomparsa diramando un avviso di ricerca corredata dalla foto del medico veterinario e chiedendo collaborazione alla popolazione.

Venerdì 6, poi, la tragica svolta. Poco dopo le 22 il corpo ormai senza vita di Manuel è stato ripescato dalle acque nella zona di Cirkewwa. Il referto medico, l'unico al momento consegnato alla famiglia Giovannelli, attribuisce la morte del 42enne ad un trauma cranico, ma qualcosa, nella ricostruzione effettuata dalle autorità maltesi, non torna e mamma Anna e papà Fulvio, nei giorni scorsi, hanno deciso di avviare le indagini anche in Italia e di coinvolgere la Farnesina.

Manuel potrebbe essere stato ucciso

Venerdì 13 marzo, la salma di Manuel è rientrata in Italia e, come richiesto dai genitori dell'uomo, nei prossimi giorni verrà effettuata l'autopsia (alla presenza di un patologo da loro nominato). Poi, in forma privatissima come previsto dalle nuove norme per contenere il contagio da Coronavirus, verranno celebrati i funerali. La famiglia del veterinario, non crede che Manuel possa essersi suicidato (non ne aveva motivo, secondo loro), ma pensano che sia stato aggredito e ucciso.

Mamma Anna ha spiegato che uno dei suoi colleghi lo aveva visto un po' strano, ma a detta di tutti gli altri, era sereno e allegro come sempre. Tuttavia, ha ricordato che Manuel non era contento del suo lavoro.

Assisteva a situazioni che non gli piacevano per nulla e per questo era deciso a rientrare in Italia. "Stava cercando una casa a Rieti" ha raccontato al Corriere Adriatico.

La donna ha anche rivelato che, secondo profilo social del figlio, Manuel si sarebbe connesso a Messenger intorno alle 2 di notte del 4 marzo (quando era già scomparso). Con chi chattava quella notte? E, soprattutto, era veramente lui? Per rispondere a questa domanda, la famiglia ha lanciato un appello a tutti gli amici del veterinario chiedendo loro di contattarla qualora, qualcuno di loro, lo avesse sentito in quelle ore.

"Molti aspetti non tornano" ha ribadito la signora Anna. "Nemmeno sappiamo com'era vestito quando è stato trovato morto.

E si son permessi di far effettuare il riconoscimento al proprietario dell'appartamento, senza avvisare un familiare". Infine, c'è anche il giallo della macchina. La famiglia ha chiesto al padrone di casa dove è stata ritrovata la Smart di Manuel e, per tutta risposta, ha ricevuto un semplice messaggio vocale in cui si diceva solo che l'auto l'avevano parcheggiata a 5 km da casa. Una riposta che apre ad ulteriori, inquietanti, interrogativi.