Il Coronavirus continua a mietere vittime nel nostro Paese e nel mondo intero. L'Italia, da circa un mese, è in lockdown: tutte le attività, tranne quelle essenziali, sono chiuse. I cittadini, così come stabilito dai vari decreti emanati dal Premier Giuseppe Conte, possono uscire da casa soltanto per urgenti necessità, come per fare la spesa o andare in farmacia e dal medico. Queste misure hanno impedito che il virus avanzasse ancora di più. Negli ultimi giorni si è notato un calo sia dei ricoveri che delle nuove persone contagiate e quindi adesso l'Esecutivo pensa a come organizzare la cosiddetta "fase 2", ovvero quella di convivenza con il Covid-19.
In queste ultime ore si è diffusa la notizia, che comunque resta ancora tutta da confermare, la quale indica una data per la parziale riapertura del Paese: questa potrebbe essere il prossimo 4 maggio. A tal proposito il Premier nel pomeriggio odierno vedrà il comitato tecnico-scientifico per prendere una decisione in merito.
Apertura a scaglioni
Come già detto in altri articoli apparsi su questa testata la ripartenza sarà lenta e graduale. Molto probabilmente per prime apriranno le aziende medio-grandi e comunque tutte quelle attività in cui si garantisce la distanza di sicurezza minima di un metro da persona a persona, poi sarà la volta di tutte le altre attività, come anche i piccoli negozi.
Gli ultimi ad aprire i battenti saranno i bar e i ristoranti, che per essere aperti al pubblico dovranno rispettare drastiche misure di sicurezza. Per cui dovremmo aspettare ancora molte settimane per ritornare a quella che sarà una "parziale normalità". Si potrà tornare a passeggiare e correre nei parchi, ma bisognerà ancora mantenere il distanziamento sociale.
Il pericolo che si possano creare nuovi focolai dopo la ripartenza è concreto e bisognerà assolutamente evitarlo.
Pierpaolo Sileri: 'Normalità solo quando avremo un vaccino'
Sulla questione è intervenuto anche il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, il quale in un'intervista radiofonica alla trasmissione "Circo Massimo" su Radio Capital ha informato i cittadini che si potrà tornare alla normalità solo quando ci sarà un vaccino in grado di contrastare la malattia.
"Nelle prossime settimane dovrà essere potenziata la medicina preventiva sul territorio" - questo ha detto Sileri. Il numero due della Sanità poi è intervenuto anche sul discorso dei tamponi e ha riferito che "non possiamo pensare di fargli a tutti gli italiani". E stamattina un'azienda italiana ha dichiarato di aver completato presso il Policlinico San Matteo di Pavia gli studi necessari al lancio di un nuovo test sierologico ad alto volume di processamento. Entro la fine di aprile la ditta in questione richiederà il marchio Ce per poter utilizzare il macchinario e poi l'autorizzazione alla Fda (Food and drug administration) per poterlo usare ad uso emergenziale.