Sta facendo discutere la notizia apparsa in queste ore sui principali media locali e nazionali circa l'effettuazione di tamponi a pagamento presso l'ospedale San Raffaele di Milano. Nella nota struttura sanitaria lombarda, infatti, ci sarebbe la possibilità di sottoporsi al test per verificare l'eventuale positività al nuovo Coronavirus. Il tutto al costo di soli 120 euro. I referti vengono ritirati direttamente in sede. La sede locale del Partito Democratico ha chiesto chiarezza alla Regione, anche perché l'assessore al Welfare, Giulio Gallera, avrebbe riferito che nella stessa Lombardia è impossibile fare tamponi a tutta la popolazione.

Samuele Astuti (Pd): 'Far west senza regole'

Sulla vicenda è intervenuto anche Samuele Astuti, a capo dei dem lombardi, il quale ha spiegato che molto spesso si negano tamponi a gente che ne ha bisogno, come ad esempio al personale delle Rsa o a chi ha sintomi riferibili alla malattia in questione. Secondo Astuti c'è un vero e proprio "mercato senza regole" di tamponi a pagamento: il politico non esita a definire tutto questo un vero e proprio "far west". Anche su questo punto l'assessore Gallera aveva riferito nelle scorse ore, sempre secondo Astuti, che in tutta la regione non si potevano effettuare dei test a pagamento. Per questo i dem si augurano che da Palazzo Lombardia giungano notizie in tal senso, anche perché, in vista della tanto attesa "fase 2", sarebbe opportuno aumentare il numero dei tamponi giornalieri.

Secondo quanto riferisce Repubblica sulle sue pagine online, pare che altre strutture private, sempre nel milanese, offrano la possibilità di effettuare tamponi ad un prezzo duplicato, precisamente a 240 euro. Agli esami in questione possono accedere tutti, dai privati cittadini fino alle aziende.

Confusione anche su test sierologici

Il problema secondo il Pd non riguarderebbe solo i tamponi, ma anche i test sierologici, strumento utile quest'ultimo a capire se i pazienti esaminati abbiano o meno sviluppato gli anticorpi al Covid-19. Qualche giorno fa la stessa Regione informò la cittadinanza che tale esame sarebbe stato possibile effettuarlo su gran parte della popolazione a partire dal 27 aprile.

L'attrezzatura sarebbe stata fornita dalla società Diasorin, ma nelle scorse Gallera avrebbe inoltre aperto alla possibilità di far entrare altre aziende in questo mercato. Secondo Pietro Bussolati, altro esponente del Pd lombardo, l'amministrazione regionale sta andando in confusione. E un'altra ditta della provincia di Lodi sarebbe già pronta a fare una battaglia legale contro il bando della Regione e la Diasorin stessa.