Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, mette in discussione la riapertura delle scuole a settembre se nei prossimi giorni i numeri relativi ai contagi di Coronavirus continueranno a crescere.
Riapertura delle scuole a settembre in discussione
Nell'intervista rilasciata aIl Messaggero, Ricciardi afferma che se nei prossimi giorni il numero di casi di coronavirus dovesse continuare a crescere "la riapertura delle scuole a settembre non è scontata".
Stando ai dati relativi ai contagi, "c'è un problema serio da affrontare" spiega Ricciardi, il quale ha inoltre sottolineato che la criticità della situazione è estesa a livello nazionale, in quanto nessuna regione è immune al rischio di nuovi focolai.
Tuttavia, ad essere ancora svantaggiate a causa della situazione dei mesi scorsi, rimangono sempre Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, "le tre Regioni ad avere tuttora i dati peggiori rispetto al resto d'Italia".
"Tutto dipenderà dalla capacità che avranno i territori e le autorità sanitarie di intercettare e circoscrivere i focolai. Naturalmente, ogni sviluppo futuro dipenderà soprattutto dal comportamento delle persone" conclude Ricciardi nell'intervista.
L'allarme dei presidi sulla riapertura delle scuole
A chiedere maggiore chiarezza per la riapertura delle scuole sono, inoltre, i presidi, i quali mettono in evidenza la necessità di interventi urgenti. Dal canto suo, la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina assicura che dal primo settembre le scuole apriranno per chi è rimasto più indietro, mentre dal 14 riprenderanno ufficialmente le lezioni.
Ad ogni modo, l'Anp, l’Associazione nazionale presidi, chiede di predisporre per l'anno scolastico 2020/2021 un locale interno ad ogni istituto per l’accoglienza degli eventuali casi sintomatici o sospetti di coronavirus. Secondo il presidente Antonello Giannelli, non è possibile fare regole generali basate solo sui dati. Se ci sarà un caso positivo all'interno di una Scuola occorrerà valutare la chiusura dell'istituto con l'Asl di riferimento, a seconda delle circostanze.
Per i presidi sono, poi, da rivedere anche le responsabilità penali: "Abbiamo chiesto prima della riapertura delle scuole di rivedere la responsabilità penale imputabile ai dirigenti scolastici in relazione alla sicurezza sugli ambienti di lavoro. Il Covid è equiparato a un incidente sul lavoro. Se il dirigente scolastico attua il protocollo sanitario allora non gli si deve imputare nulla".
Mercoledì 19 agosto nuova riunione del Comitato tecnico scientifico
Nel frattempo, si attende la nuova riunione del Comitato tecnico scientifico prevista per mercoledì 19 agosto, in modo tale da fare maggiore chiarezza sulle misure di sicurezza da adottare per la riapertura delle scuole a settembre.
A quanto pare, il Cts, in quest'occasione, è intenzionato a ribadire la necessità di imporre e rispettare l'obbligo del distanziamento sociale di un metro tra gli alunni in classe, l'importanza di un adeguato sistema di areazione nelle aule e l'obbligo di indossare la mascherina chirurgica, qualora non fosse possibile mantenere il distanziamento di un metro.
Tuttavia, i nodi da sciogliere sono ancora tanti.
Tra questi, quelli sollevati dalla Gilda degli insegnanti riguardano la misurazione delle temperatura e, soprattutto, la difficoltà di fornire le mascherine per il personale della scuola e per gli studenti, una spesa di circa dieci milioni al giorno.