Omicidio in famiglia nel comune di Ardea, cittadina di 49.705 abitanti della provincia di Roma.
All'interno di una casa situata nel paesino laziale, nella tarda serata di sabato 3 ottobre, passate da poco le 21.30, un ragazzo di 31 anni di origini rumene ha ferito a morte il suo patrigno a colpi di cacciavite. La vittima 44enne, connazionale dell'assassino, è stata fatalmente colpita al petto due volte: l'uomo è deceduto durante il tragitto verso l'ospedale Sant'Anna di Pomezia.
I vicini, nonchè padroni della casa affittata alla famiglia, hanno udito le urla del 44enne scorgendolo poi aggrappato ad una porta con i vestiti pieni di sangue.
Una volta dato l'allarme sul posto sono arrivati i carabinieri della compagnia di Anzio, ai quali dopo poco tempo si sono aggiunte le forze armate del Nucleo investigativo di Frascati e i sanitari del 118. Nell'abitazione al momento del fatto era presente anche la nonna del ragazzo, costretta al letto per una malattia.
I carabinieri di Frascati cercano di ricostruire la vicenda
Il nucleo investigativo del comune di Frascati, una volta giunto sul posto in via fosso dell'Acqua Buona nella zona di Montagnano, ha immediatamente cercato di indagare sul movente. L'emigrato romeno di 44 anni - stando a quanto si ottiene dalle testimonianze del ragazzo e della madre - aveva tendenze violente e questo aveva creato un'aria irrespirabile nella casa per anni, con il patrigno che aveva costretto la propria famiglia anche ad una sorta di omertà perenne affinchè non venisse mai sporta denuncia contro la propria persona.
Oltre che violenta, la vittima pare fosse anche dipendente dall'abuso di alcool: sabato scorso sarebbe così scattata una lite, l'ennesima, dopo che l'uomo aveva chiesto al figliastro i soldi per pagare l'affitto: 150 euro la somma richiesta che il figliastro non ha voluto consegnare (pare avesse a disposizione una somma minore).
Da qui il forte litigio e il tragico epilogo.
Durante il corso degli anni i cattivi rapporti tra l'uomo e il ragazzo si erano sempre più deteriorati fino a sfociare nel delitto dei giorni scorsi. La compagna, invece, aveva svolto vari lavori saltuari, tra cui un impiego come colf, ma non era mai riuscita a creare un clima armonioso all'interno del proprio nucleo familiare.
Adesso il 31 enne accusato del crimine verrà imputato per omicidio volontario: in questo momento risiede presso il carcere di Velletri in attesa di un nuovo interrogatorio ma i fatti a questo punto, visti i presunti comportamenti della vittima e le versioni raccolte dagli inquirenti, paiono essere abbastanza chiari.