Selvaggia Lucarelli critica l’ospedale San Raffaele di Milano. La giornalista ce l’ha con l’azienda ospedaliera in cui lavorano anche i medici Alberto Zangrillo e Roberto Burioni a causa delle tariffe, a suo dire esorbitanti, applicate per effettuare una diagnosi domiciliare di Covid-19. Il San Raffaele ha infatti attivato un sevizio, verificabile anche sul sito ufficiale dell’ospedale, in cui si propone un consulto telefonico al prezzo di 90 euro, mentre il pacchetto completo per una diagnosi Covid a casa arriva a costare 450 euro. Cifre che inducono Lucarelli ad accusare: “Pensa a far cassa”.

Il San Raffaele attiva servizio di diagnosi Covid a domicilio

Come appena accennato, l’ospedale San Raffaele di Milano ha deciso di istituire un servizio a pagamento per poter effettuare una diagnosi Covid direttamente a domicilio. Come si legge sul sito dell’azienda il costo di un consulto telefonico con un medico specializzato ammonta a 90 euro. Mentre una visita specialistica a domicilio, che comprende prelievo ematico, radiografia toracica, misurazione saturazione e consulto medico finale con consegna del referto, arriva a costare 450 euro. Una notizia che scatena la reazione indignata di Selvaggia Lucarelli.

Il tweet di Selvaggia Lucarelli contro ‘Zangrillo & co’

La giornalista pubblica un pezzo sul suo giornale, decidendo di lanciarlo con un tweet.

“Mi raccomando - cinguetta Selvaggia Lucarelli - come ricordano Zangrillo & co non affollate i pronto soccorso. C’è un’offerta imperdibile: la diagnosi domiciliare Covid del San Raffaele! 90 euro il consulto al telefono e 450 euro il pacchetto. E anche la medicina territoriale è a posto”. Una considerazione sarcastica con cui Lucarelli intende lanciare una pesante accusa all’azienda ospedaliera meneghina.

Selvaggia Lucarelli: ‘Costa meno comprarselo il saturimetro’

Nel suo articolo Selvaggia Lucarelli non risparmia infatti critiche al San Raffaele fin dal titolo.

“La sanità pubblica in Lombardia non funziona? Ci pensa il San Raffaele a far cassa: consulto Covid al telefono per 90 euro”, si legge infatti. La giornalista sostiene per prima cosa che l’ospedale “non se la stia passando affatto bene” dal punto di vista economico. Insomma, Lucarelli afferma che il Coronavirus “non sta affatto arricchendo le casse del gruppo ma, al contrario, le sta impoverendo”. Per cercare di “tamponare” queste perdite, questa la sua accusa, si starebbe tentando di “fare cassa” offrendo ai pazienti un servizio che, in realtà, dovrebbe essere pubblico: un pacchetto per l’assistenza domiciliare e diagnostica Covid-19. Pacchetto diviso in due parti. La prima è un consulto telefonico del costo di 90 euro che”può durare massimo 15 minuti”.

Mentre il pacchetto completo, come detto, arriva a costare 450 euro. Tariffe che Selvaggia Lucarelli commenta così: “Costa meno comprarselo il saturimetro”. Insomma, conclude ironicamente la giornalista, “io fornirei anche un paio di servizi aggiuntivi. Se vuoi parlare con Zangrillo tariffa raddoppiata e videoselfie con lui in omaggio”.