Venerdì 30 e sabato 31 ottobre i bollettini nazionali della Protezione Civile hanno individuato oltre 31 mila casi quotidiani: gli incrementi più alti da inizio pandemia. Per questo il governo presieduto dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in collaborazione con il consiglio dei ministri, ha deciso di varare un nuovo Dpcm con delle ulteriori misure restrittive per cercare di arginare il contagio da Coronavirus. L'obiettivo dichiarato è quello di evitare un nuovo lockdown nazionale. Per questo il governo Conte sta pensando a una serie di misure come lo stop alle lezioni in presenza per le scuole superiori.

Ipotesi coprifuoco nazionale dalle ore 20:00, possibili chiusure per alcuni capoluoghi

Tra le ipotesi in campo, una delle più importanti sarebbe quella di instaurare un coprifuoco nazionale dalle ore 20:00. Ciò significherebbe che ogni tipo di spostamento, dopo tale ora, dovrà essere giustificato da validi o urgenti motivi. Potrebbe, in questo senso, tornare anche l'autocertificazione proprio come accaduto nelle regioni che già da qualche settimana hanno imposto tale misura (come, ad esempio, la Lombardia). Novità in vista anche nel mondo della scuola: tutti gli istituti superiori, oltre che le università, potrebbero passare a un regime di didattica a distanza al 100%. Tale misura potrebbe coinvolgere anche le terze medie, anche se le valutazioni sono ancora in corso.

Sarebbero allo studio anche delle ulteriori strette per le zone considerate maggiormente a rischio. Queste dovranno essere individuate dalle regioni, che avranno il compito di stabilire delle zone rosse territoriali. Tra le città che rischiano una chiusura vi sono Milano, Napoli ma anche Genova, Torino e Napoli. Tali metropoli, infatti, segnano un indice di contagiosità superiore all'1,5, valore massimo oltre il quale si viene considerati "a rischio".

Il governo cerca l'accordo con le regioni

Tra le altre misure allo studio vi è quella di limitare gli spostamenti tra le regioni: una misura, questa, che il governo vorrebbe attuare con la speranza di limitare la diffusione del contagio. Anche in questo senso, qualora tale misura dovesse davvero essere prescritta, si tornerebbe agli spostamenti per soli motivi di necessità o urgenza.

Anche i centri commerciali potrebbero subire delle strette: secondo quanto scrive il Corriere della Sera, infatti, potrebbero essere chiusi nel week-end.

Nella mattinata di oggi, domenica 1 novembre, il governo incontrerà la regioni per cercare un accordo. Si prospetta una trattativa complicata: il governatore della Liguria Toti, ad esempio, ha già escluso la possibilità che Genova possa finire in lockdown a causa dell'elevata complessità che una operazione del genere richiederebbe. Secondo il governatore la linea del governo non dovrebbe essere quella di chiudere la città, bensì quella di isolare singoli quartieri. L'obiettivo è trovare un accordo nelle prossime ore, in modo che già domani Conte possa spiegare le nuove misure in Parlamento.