"E ora vediamo quando muori". È una delle frasi, apparse sui social, cariche di odio nei confronti di Claudia Alivernini. L’infermiera 29enne, che lavora presso l’ospedale Spallanzani di Roma, è finita su tutte le copertine in questi giorni per essere stata la prima a ricevere in Italia il vaccino contro la Covid-19. Tuttavia i profili istituzionali, gli articoli di giornale e i numerosi gruppi sui social che hanno diffuso la notizia sono stati sommersi da una valanga di commenti, tra i quali alcuni con insulti e minacce per la giovane, da parte di quei No Vax che non hanno trovato un modo migliore per esprimere la loro contrarietà alla campagna di vaccinazione appena cominciata.

Inoltre negli ultimi giorni sono apparsi anche diversi falsi profili che utilizzano il nome e le immagini dell’infermiera. Un vero e proprio attacco nei confronti del volto simbolo del Vaccine Day in Italia, che ha molto preoccupato la diretta interessata tanto da farle pensare – come anticipa l’edizione cartacea del Messaggero – di sporgere denuncia per l’accaduto.

L’infermiera è diventata il volto del ‘Vaccine Day’ in Italia

Claudia Alivernini è stata la prima a vaccinarsi in Italia lo scorso 27 dicembre, la data scelta simbolicamente per far partire la campagna in tutta Europa. L’infermiera ha dichiarato alla stampa di aver accettato “con orgoglio e grande senso di responsabilità” di sottoporsi a “un gesto piccolo, ma fondamentale per tutti”.

Inoltre la 29enne ha spiegato di voler rappresentare tutti gli operatori della sanità che hanno deciso “di credere nella scienza”. Avendo lavorato in prima linea sin dai primi mesi dell’emergenza Coronavirus, l’infermiera aveva sperimentato sul campo la difficile battaglia contro il Covid-19, assistendo anche a momenti tragici.

Proprio per questo motivo per Claudia quella del Vaccine Day è stata una data importante e decisiva, che ha dimostrato come la scienza e la medicina siano l’unico mezzo, insieme al rispetto delle regole sul distanziamento sociale, per ottenere risultati positivi.

L’infermiera sta valutando di sporgere denuncia per l’accaduto

Forse è stato proprio a causa di queste sue posizioni a favore della scienza che l’infermiera è stata vittima di attacchi molto violenti sul web da parte dei No Vax.

Claudia Alivernini aveva già deciso preventivamente di cancellare tutti i propri account sui social, ma gli insulti e le minacce sono arrivati comunque. Inoltre su Instagram sono improvvisamente apparsi dei profili “fake” a suo nome: la giovane è rimasta scioccata per l’accaduto e ha chiesto immediatamente la rimozione di tutti questi contenuti. Quindi proprio in queste ore la 29enne sta considerando l’opportunità di denunciare alla Polizia postale quanto accaduto: gli “odiatori del web” si sarebbero macchiati di un reato grave come il furto di identità, senza contare le minacce e gli insulti.

L’infermiera non è stata la sola a ricevere il vaccino allo Spallanzani lo scorso 27 dicembre

Al momento non sembrerebbero essere stati coinvolti in episodi simili gli altri membri del personale dello Spallanzani che si sono sottoposti alla vaccinazione, lo scorso 27 dicembre.

Insieme a Claudia Alivernini i primi a ricevere il siero sono stati l’infettivologa Alessandra D’Abramo, la sua collega Alessandra Vergori, Maria Rosaria Capobianchi, virologa e biologa, e l’operatore socio-sanitario Omar Altobelli. Dopo di loro è toccato a tutto il personale delle Uscar, le unità speciali impegnate a effettuare i tamponi a domicilio nel Lazio, per un totale di 130 vaccini eseguiti allo Spallanzani, che si sono andati a sommare a quelli praticati in contemporanea nel resto del Paese durante il Vaccine Day.