Folla in Darsena a Milano nella serata di sabato 27 febbraio. Centinaia di giovani hanno infatti deciso di "festeggiare" a modo loro l'entrata in zona arancione della Regione Lombardia a partire da lunedì 1 marzo. E così, in barba ai divieti in vigore causa emergenza Coronavirus, hanno dato vita ad una sorta di rave party all'ora dell'aperitivo, conclusosi poi con una maxi rissa.
Scene che hanno provocato lo sdegno di buona parte dell'opinione pubblica, visto che milioni di italiani stanno facendo enormi rinunce pur di rispettare la legge. La pensa così anche il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) che annuncia un esposto alla procura per il reato di concorso in epidemia colposa.
Assembramenti, rave e risse a Milano sabato sera
Come appena accennato, le immagini di centinaia di giovani che si godono l'aperitivo alla Darsena di Milano, molti senza mascherina e tutti accalcati, stanno facendo il giro del web e dei mass media. È sabato sera, mancano poco più di 24 ore al ritorno in zona arancione della Regione Lombardia, previsto per lunedì 1 marzo. Ma le giovani generazioni milanesi sembrano infischiarsene del nuovo aumento dei contagi da coronavirus e del rischio rappresentato dalla diffusione delle varianti. E così, ecco che centinaia di ragazzi danno vita ad un rave party improvvisato, con tanto di musica ad alto volume, canti, balli e palloncini colorati.
Polemica sui mancati controlli delle forze dell'ordine
Ma la cosa che desta ancora più irritazione nell’opinione pubblica è il fatto che le autorità, a partire dal sindaco di Milano Giuseppe Sala, avessero preannunciato un aumento dei controlli e delle sanzioni, proprio allo scopo di evitare assembramenti. E, invece, almeno a giudicare dalla immagini, sembra che le forze dell'ordine non fossero presenti sul posto, o che, quantomeno, non siano intervenute per disperdere la folla.
Quando poi, verso le 22, ora in cui dovrebbe scattare il coprifuoco, molti giovani invece di andare a casa si sono resi protagonisti di una maxi-rissa, la situazione è degenerata. Solo a quel punto è intervenuta la polizia.
L'indignazione del Codacons per i fatti di Milano
Ad intervenire sulla questione, tra gli altri, è anche il Codacons.
L'associazione dei consumatori pubblica una nota durissima per condannare gli "organizzatori della maxi-discoteca" allestita alla Darsena di Milano. Il Codacons afferma che queste persone, insieme a tutte le altre che hanno partecipato al rave, "dovranno essere identificati e nei loro confronti dovranno scattare le dovute indagini penali".
L'associazione annuncia di voler presentare un esposto in procura a Milano nelle prossime ore. Il presidente Marco Maria Donzelli parla di "vero e proprio attentato alla salute pubblica" e denuncia anche il mancato intervento delle forze dell'ordine. La richiesta alla procura è dunque quella di "intervenire aprendo una apposita inchiesta volta ad individuare organizzatori e partecipanti al rave-party e procedere nei loro confronti per la fattispecie di concorso in epidemia colposa e reati contro la salute pubblica".