A Pescate, un piccolo Comune di poco più di 2000 abitanti sito in provincia di Lecco, negli ultimi giorni è partita una 'guerra' da parte dell'amministrazione comunale contro i ciclisti della zona che sfrecciano lungo la pista ciclopedonale del paese. I controlli nella pista sono scattati dopo che, la scorsa settimana, un pirata della strada su due ruote ha investito, travolgendolo, un passante mandandolo all'ospedale. L'uomo che era in sella alla bici è invece riuscito a scappare. Da qui, Dante De Capitani, primo cittadino del centro, ha deciso di inasprire i controlli per cercare di sanzionare i ciclisti inadempienti.

In 48 ore sono stati effettuati 90 controlli e comminate 21 sanzioni

Come riportano alcuni quotidiani locali, il sindaco ha spiegato che lungo la ciclabile sono stati inaspriti i controlli utilizzando due agenti in borghese della Polizia locale (guidata dalla comandante Chiara Fontana). Questi, come spiegato dal primo cittadino, hanno presidiato le aree gioco destinate ai bambini, controllando i proprietari di cani e i ciclisti. L'obiettivo dei controlli è quello di "far rispettare codici e regolamenti”. Nella giornata di venerdì 23 aprile, come spiegato dal sindaco, sono stati controllati diversi ciclisti. Di questi, tre sono stati multati perché "spericolati" o privi del campanello (obbligatorio per legge) utilizzato dai ciclisti per avvisare i pedoni del loro arrivo.

Sabato 24, invece, le persone fermate sono state 65, 18 delle quali sanzionate. In totale, dunque, in 48 ore sono stati effettuati 90 controlli, che hanno portato gli agenti a infliggere 21 sanzioni pecuniarie. L'importo della multa varia a seconda dell'inadempienza: 26 euro per coloro che erano sprovvisti di campanellino, 42 euro per coloro i quali andavano troppo veloci e 100 euro per chi, invece, ha violato il regolamento comunale.

'I più indisciplinati quelli con le bici da corsa e le mountain bike'

Il sindaco ha poi tenuto a spiegare che il lavoro degli agenti deputati al controllo dei ciclisti non è facile come potrebbe sembrare. I ciclisti, infatti, non posseggono una targa, cosa che rende complicata l'azione di identificazione di coloro i quali si trovano in sella alla bici.

Onde evitare delle false dichiarazioni da parte di coloro i quali non sono in possesso di un documento nel momento in cui vengono fermati, il sindaco ha annunciato di aver istituito un "filo diretto" con la banca dati tramite gli uffici comunali, in modo da poter verificare le generalità dei fermati. Tra i fermati, poi, il sindaco ha spiegato che coloro i quali si trovavano in sella a una bici da corsa o su una mountain bike si sono rivelati essere quelli più "indisciplinati". Questo, per il primo cittadino, è un punto da considerare nell'ottica di una eventuale decisione di porre delle possibili restrizioni sulla pedonale.