Fiumi di cocaina ed eroina che rifornivano il fiorente mercato della droga nel centro storico di Sassari. Questa mattina, 5 novembre, i carabinieri della Compagnia di Sassari, con la collaborazione dei colleghi del nucleo cinofili di Abbasanta, hanno smantellato una banda a gestione familiare, tutte sassaresi. Sei persone sono state arrestate mentre a una è stato imposto l'obbligo di dimora. Quattro di queste appartenevano tutte alla stessa famiglia e due di loro, tra l'altro, percepivano pure il reddito di cittadinanza. I carabinieri, coordinati dal maggiore Giuseppe Sepe, questa mattina all'alba hanno eseguito l'ordinanza di custodia cautelare, messa nero su bianco dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura della Repubblica.

In carcere sono finiti Cristian Carta, 39 anni, il padre Angelo Carta, 61 anni e Gianluca Caggiari, 47 anni. Mentre altre due persone, Albertina Sechi, 62 anni, moglie di Angelo Carta e Stefania Ruggiu, 36 anni, moglie di Cristian Carta, sono finite agli arresti domiciliari. Infine, nei confronti di Giuseppe Salaris, 35 anni, è stato disposto l'obbligo di dimora.

Operazione 'Casa di carta'

L'operazione, messa a segno questa mattina dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Sassari, è stata denominata “Casa di carta”, dal cognome appunto della famiglia che gestiva il traffico di sostanze stupefacenti. Le indagini degli investigatori dell'Arma hanno avuto inizio lo scorso mese di aprile e si sono protratte fino a giugno.

Attraverso intercettazioni ambientali e telefoniche, in particolare grazie all'ausilio di numerose telecamere, i carabinieri sono riusciti a documentare oltre 400 cessioni di droga. Sostanza stupefacente che – come hanno appurato i militari – veniva tagliata e confezionata nell'abitazione delle mogli dei Carta, padre e figlio.

Case che si trovavano nel quartiere San Donato, nel centro storico di Sassari. A dirigere la vendita della sostanza stupefacente – secondo i carabinieri – era proprio Angelo Carta che gestiva il traffico nel centro storico sassarese. L'uomo, considerato il capo della banda, utilizzava altri componenti dell'associazione criminale per vendere la droga, sopratutto eroina e cocaina che in gergo venivano chiamate la “nera” e la “bianca”.

Secondo gli investigatori dell'Arma il gruppetto riusciva a intascare anche 15mila euro al mese, vendendo la droga a numerosi clienti tra i quali professionisti, impiegati comunali, giovanissimi e anche pensionati.

La conferenza stampa

Durante la conferenza stampa che si è tenuta questa mattina nella sede del Comando dei Carabinieri, i militari hanno spiegato che l'inchiesta non si è ancora fermata. “Le indagini sono ancora in corso – ha assicurato Dioniso De Masi, comandante provinciale dei carabinieri – stiamo valutando eventuali legami con altre organizzazioni criminali. In particolare – ha spiegato il comandante – questi arresti sono un forte segnale soprattutto per i cittadini onesti che vivono nel centro storico di Sassari.

I carabinieri – conclude – sono sempre presenti e vicini ai cittadini. Il nostro dovere è quello di ristabilire la sicurezza nel centro storico di Sassari, che non merita di essere in mano agli spacciatori”.