L'economia italiana resta al palo conil debito pubblico assumeconnotati sempre più assurdi: 2.249 miliardi di euro. Ben 70 miliardiin più rispettoa maggio etoccando quota 136%nel rapporto debito/Pil, ilpiù altodell'Eurozona dopo la Grecia.Secondo i dati ISTAT il prodotto interno lordo (PIL) del secondo trimestre 2016 rimane invariato,attestandosi ad un poco convincente +0,6 %su base annua.Questo sta a significare un modesto + 0,7%se confrontatocon lostesso periodo del 2015, nonostante le due giornate lavorative in più. Intanto i principali paesi della zona Euro registrano un incremento dello 0,3% rispetto al primo trimestre e dell'1,6% nei confronti del secondo trimestre del 2015.

Dunque, niente crescita e debito in aumento equivale ad un ulteriore aumento delle Tasse e dell'imposta?

La battuta di arresto del PILnon è una sorpresa

Il Tesoro afferma che "il PIL italiano fermo non costituisce una sorpresa" ed elenca una serie difenomeni congiunturali ormai noti: il Brexit, la minaccia costante del terrorismo, la crisi dei migranti, ma assicura che i conti pubblici rimangono sotto controllo. Per quanto riguarda la riduzione del debito, tra le varie misure al vaglio, ci si affida al buon andamento di ENAV e dell'eventuale cessione di altre quote di Poste Italiane.Intanto, il viceministro del dicastero economico conferma una certadifficoltà per il raggiungimento diquel fatidico +1,2% di crescita prospettato per il 2016 eche ciò comporterà una revisione anche delle scelteche riguarderanno il 2017 e gli anni futuri.

Come scongiurare l'aumento delle tasse?

Il Governo prende sul serio le teorie keynesiane epunta su un pacchetto di dieci maxi-opere pubbliche per rilanciare l'economia e il conseguente incremento del #PIL.

Si tratta di miglioramenti infrastrutturali quali strade, tunnel, autostrade, ferrovie, aeroporti da una partee l'ampliamento della banda larga, la creazione di "nuovi spazi fiscali" per incentivare i comuni a ripartire dall'altra. Tutti i governi promuovono però le stesse iniziative ferme da anni.