Dopo il clamore destato dall'iniziativa promossa dal presidente dell'ABI Antonio patuelli, in merito alla pubblicazione dei nomi dei principali debitori insolventi delle banche che sono state oggetto di salvataggio da parte dello stato, anche dal governo è arrivata un'iniziale apertura attraverso le dichiarazioni del sottosegretario Pier Paolo Baretta.

Per quanto le motivazioni dell'iniziativa vengano ricondotte alla ricerca di trasparenza nei confronti dei contribuenti, è essenziale non distogliere l'attenzione dalla concrete responsabilità di chi ha deliberato la concessione dei fidi e preso le decisioni sbagliate che hanno portato al dissesto dell'istituto.

La difesa dei Banchieri

La proposta di Patuelli andrebbe letta anche in un'ottica difensiva nei confronti degli istituti di credito: le vicende recenti, in particolare quella di MPS che potrebbe costare fino a 6,6 miliardi ai contribuenti, mettono al centro dell'attenzione mediatica la cattiva gestione delle banche.

Additare alla gogna pubblica i debitori insolventi costituisce un diversivo rispetto all'accertamento delle concrete responsabilità di coloro i quali hanno deliberato l'erogazione dei fidi.

In particolare occorre considerare che i finanziamenti di importo maggiore non vengono tipicamente concessi a persone fisiche, ma ad imprese. Queste ultime, dal 2011 non godono più di tutele sotto il profilo della privacy e sono di norma assoggettate a procedure concorsuali o di crisi aziendale che di fatto ne rendono il dissesto pubblicamente conoscibile.

Evitare le semplificazioni sensazionalistiche

Un ulteriore elemento da tenere in considerazione riguarda anche la necessaria ricostruzione delle condizioni vigenti all'epoca del finanziamento. Non è infatti sufficiente elencare i debitori che oggi si trovano in stato di insolvenza, per inferirne un contributo doloso al dissesto dell'istituto finanziatore.

Occorre verificare in dettaglio se le procedure amministrative sono state formalmente rispettate in sede di istruttoria per l'erogazione e se, all'epoca sussistevano elementi che potrebbero far pensare a un comportamento scorretto da parte di chi ha richiesto il finanziamento.