La questione Pensioni continua ad avere ampio spazio sui media nazionali. Le motivazioni non sono casuali, dato che c'è una buona parte di lavoratori che aspetta di conoscere quando sarà il tempo di congedarsi dal lavoro, tenuto conto che le tante variazioni, a partire dalla Legge Fornero passando per l'innalzamento dell'età pensionabile, sembrano aver generato molta confusione in coloro che non sono addetti ai lavori.

Ape volontaria: cosa è?

Nell'anno 2017 è stata istituita la possibilità di aderire alla così detta Ape Volontaria. Si tratta di una misura sperimentale (fino al 2019) del Governo attraverso cui i lavori che siano arrivati non molto lontani dall'età pensionabile possono andare in pensione prima.

Per l'esattezza: devono almeno 63 anni di età, 20 anni di contributi e non più di 3 anni e 7 mesi dal pensionamento di vecchiaia in regime obbligatorio.. Tuttavia, com'è noto, si tratta di un'opzione che non può essere adottata a cuor leggero, tenuto conto che si basa su un prestito che ogni lavoratore deve ricevere da un'ente creditizio, finalizzato al pagamento dei contributi che sarebbero residui e che va rimborsato in vent'anni attraverso una piccola trattenuta sull'assegno netto di quello che sarà il trattamento previdenziale. Su questa cifra, eventualmente, ci sarebbero da pagare gli interessi e naturalmente l'assicurazione in caso di premorienza dell'intestatario del finanziamento.

Pensioni anticipate: quando c'è difficoltà?

A erogare il finanziamento non è un ente statale o in qualche modo collegato all'Inps. Si tratta di banche o istituti di credito il cui comportamento è regolato da un accordo esistente tra l'Abi e l'Ania che regola anche i tassi di interesse per erogazione e ammortamento. Attenzione, però, questi enti non sono obbligati ad accettare la richiesta del potenziale creditore.

A fare da deterrente ci sarebbe la posizione dei cittadini che dovessero fare richiesta ed essere caratterizzati da casi di protesti o di debiti scaduti da oltre tre mesi. E non solo: anche la segnalazioni da parte della Centrale della Banca d'Italia per i cattivi pagatori, dei rischi può essere sufficiente a far decadere la possibilità di aderire all'Ape Volontaria.Ma la beffa vera e propria riguarderebbe chi, ad esempio, ha prestiti che pesano sull'eventuale pensione, sommandoli alla rata dell'Ape Volontaria, per oltre il 30%.

Tecnicamente chi ha un mutuo a carico rischia di non poter beneficiare della misura sperimentale per ottenere la pensione anticipata. Quando si presenta la domanda si rischia, dunque, di subire una beffa inattesa.