Ad Aprile arriva il “bonus bolletta”, ovvero un monte giorni gratuiti invece del rimborso monetario ai clienti “vittime” delle tariffe a ventotto giorni, emesse dalle compagnie telefoniche dal mese di giugno del 2017 e che sono state vietate dall’Agcom. Ed è stata proprio l’Autorità per le comunicazioni a richiedere tale bonus invece del rimborso in termini prettamente economici. Questo per facilitare nell’operazione le compagnie ma allo stesso tempo garantire i diritti dei consumatori. Le compagnie ad essere soggette a tale misura sono Tim, Vodafone, Fastweb e Wind Tre.

In cosa consiste il bonus bolletta e cosa succederà ad aprile?

Le compagnie telefoniche in questione saranno quindi obbligate a posticipare la fattura di aprile per tanti giorni quanti ne hanno “rubato” ai propri clienti con le bollette di 28 giorni. Il calcolo è semplice, i giorni da scontare devono partire dal 27 giugno scorso (data in cui è partito il divieto dell’Agcom che non ha valore retroattivo quindi) e si differenzierà per ogni gestore e utente fino a un massimo di 15 giorni da recuperare. Ciò significa, nel caso massimo, che nel mese di aprile la fattura dovrà avere ricorrenza dal giorno 16 e quindi il fatturato dovrà essere calcolato dal 16 aprile al 15 maggio con una vacatio appunto di 15 giorni che non saranno pagati alla compagnia.

Perchè il bonus anzichè il rimborso?

La decisione dell’Agcom è nata dopo il ricorso delle compagnie telefoniche al Tar del Lazio, il quale aveva sospeso i rimborsi in quanto non era effettivamente possibile quantificarli in somma monetaria. Questo aspetto avrebbe potuto incidere troppo negativamente sui bilanci di Tim, Vodafone, Wind-Tre e Fastweb.

Questa soluzione ha però avuto sia consensi che dissensi da parte delle associazioni dei consumatori. Mentre il Codacons si è espresso a favore di tale scelta, l’Unione dei consumatori ha invece invocato un diritto al rimborso economico anziché un bonus di giorni. "È un modo per avvantaggiare gli operatori - ha infatti dichiarato Massimiliano Dona - i consumatori hanno il diritto di riavere i soldi e non un bonus giorni".

Altro punto controverso è l’ammontare dei giorni da recuperare. Secondo Dona infatti “Gli utenti hanno pagato in più per un tetto di molto superiore ai 15 giorni ma che si può calcolare per un ammontare di 23 giorni. Con questo decreto quindi si regalano 8 giorni alle compagnie”. L’Autorità comunque precisa che gli utenti che sono stati vittime delle bolletta a 28 giorni devono controllare che tale misura venga adottata quindi controllare la data di emissione della fattura e nel caso rivolgersi all’Agcom o al Codacons.