Donald Trump non è uno come gli altri. E' il presidente degli Stati Uniti d'America e come tale può essere considerato uno l'uomo più potente della Terra. Non è un comune cittadino, più o meno influente, e può accadere che persino un suo post sui social network possa scatenare un effetto domino non di poco conto. Può accadere infatti che attraverso un proprio tweet Trump possa in qualche modo alterare gli equilibri geopolitici o, come in questo caso, economici a livello internazionale.

Trump: con chi ce l'ha?

Donald Trump ha usato Twitter per esprimere il proprio malcontento nei confronti dei Paesi che esportano i maggiori quantitativi di petrolio e che, in queste ore, sono riuniti a Gedda.

Il presidente americano ha puntato l'indice contro l'Opec, sostenendo che ci sarebbe la possibilità di mettere in commercio milioni di barili che sarebbero sufficienti a rimettere velocemente in moto l'intera economia mondiale. Nelle idee, neanche tanto nascoste del numero uno della Casa Bianca, alberga la tesi secondo cui ci sia un sistema teso a tenere alti i prezzi del petrolio, anche quando potrebbero esserci i margini per potere abbassare i costi per gli acquirenti.

Effetto Trump

Ciò che appare incredibile è che quanto indicato dal presidente degli Stati Uniti d'America attraverso i propri social network sembra aver determinato un effetto non pronosticabile.

Le sue dichiarazioni tese quasi a sottolineare che esiste un sistema artificioso determinato da un "cartello" messo in piedi dai Paesi appartenenti all' Opec, sembrano aver fatto effetto.

A quanto pare dopo diversi giorni in cui il valore medio di un barile di greggio continuava a salire si è iniziato a registrare un calo sensibile. La reazione è stata quasi immediata. Il Wti ha fatto segnare un calo dello 0,25% e si è assestato a 68,16 dollari. Il Brent, invece, è sceso fino a sotto i 74 dollari (73,59) al barile.

Potrebbe tuttavia essersi trattato di una discesa del prezzo episodica e non destinata a proseguire, tenuto conto che diversi esperti di economia basandosi su dichiarazioni come quelle rese dal ministro dell'energia degli Emirati Arabi, Suhail al-Mazroul, suggeriscono che la situazione potrebbe non far registrare ulteriori cali nei prossimi giorni, settimane o mesi.

Il petrolio nonostante l'avanzare di energie alternative continua a rivestire un ruolo di fondamentale importanza nell'approvvigionamento energetico del pianeta.