È stato pubblicato il contratto tra Movimento 5 stelle e Lega con i punti che dovranno essere proposti e approvati nel prossimo governo che vedrà i due partiti coalizzati. In particolare nel contratto è previsto il reddito di cittadinanza, nell’ultima versione, come misura riservata solo ai cittadini italiani e non più anche agli stranieri residenti da 5 anni nel nostro paese. Il fine di tale reddito, come dichiarato nel contratto è quello del reinserimento dei disoccupati nella vita lavorativa cercando di favorire in tal modo, la crescita economica e occupazionale italiana.

Gli importi mensili: 780 euro ai single e 1560 euro a famiglia

Il reddito di cittadinanza deve essere un mezzo per sostenere economicamente gli italiani che versano in uno stato di bisogno. L’assegno mensile che verrà erogato a chi dimostra di avere i requisiti idonei ad averlo, ammonta a 780 euro per ogni persona, anche single e senza famiglia, ma va ad aumentare in caso di figli. Nel caso di famiglia infatti l’importo minimo già ammonta a 1560 ovvero 780 per due. Unica clausola per ricevere tale assegno è l’impegno di chi ne beneficia nel trovare un lavoro. In tal senso chi riceve tale assegno dovrà accettare le proposte lavorative che gli verranno fatte dai centri per l’impiego, con un massimo di tre proposte in due anni.

Se il beneficiario del reddito rifiuterà tutte e tre le proposte non gli verrà più corrisposto l’assegno mensile. Ovviamente le proposte dovranno essere in linea con la professionalità e i titoli di studio del richiedente ed entro un chilometraggio che non preveda il trasferimento altrove.

Quanto costa e in quanto tempo sarà possibile realizzarlo?

Il reddito di cittadinanza prevede una spesa iniziale di circa due miliardi di euro per riorganizzare e rendere più funzionali i centri per l’impiego. Saranno questi infatti il fulcro dell’operazione. Parte di questi fondi saranno richiesti al Fondo sociale europeo. Per poter realizzare effettivamente il reddito di cittadinanza e poter fare effettivamente domanda, bisognerà innanzitutto aspettare la formazione del Governo e l’approvazione ufficiale di tale misura e successivamente altri due anni affinché si avvii la riforma dei centri per l’impiego, punto essenziale affinché la pratica possa andare avanti.

Oltre al reddito anche la pensione di cittadinanza

Oltre al reddito di cittadinanza nel contratto è prevista anche una pensione di cittadinanza che verrà data ai pensionati che vivono in povertà, ovvero tutti coloro che percepiscono un assegno di importo inferiore al reddito previsto per i disoccupati. Tale importo verrà quindi alzato a 780 euro mensili per tutti.