Nonostante il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, abbia dato un nuovo mandato per la formazione di un Governo all'ex Commissario per la Spending Review del Governo Letta, Carlo Cottarelli, sui mercati continua a prevalere una pericolosa incertezza circa il futuro politico - economico dell'Italia. C'è il rischio, infatti, che nonostante Carlo Cottarelli sia una figura più rassicurante dal punto di vista internazionale, anche per la sua esperienza pluriennale all'interno di Istituzioni come il Fondo Monetario Internazionale, la maggioranza che dovesse sostenere un suo eventuale esecutivo dovrebbe, comunque, essere rintracciata, in gran parte, fra i due partiti che hanno condotto i giochi fino ad oggi, cioè M5S e Lega con, quasi sicuramente, il sostegno esterno di Pd e Forza Italia.

Di conseguenza, alcune incertezze rimangono.

Timori reconditi

Ciò che i mercati temono, infatti, è la possibilità di una sorta di "ricatto" da parte di M5S e Lega, anche come vendetta nei confronti del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, reo, secondo grillini e leghisti, di aver fatto saltare il Governo del cambiamento impuntandosi sulla nomina di Paolo Savona a Ministro dell'Economia dell’Esecutivo a guida del Professor Giuseppe Conte.

Il "ricatto" si sostanzierebbe nella richiesta di riforme draconiane per poter garantire il proprio appoggio al futuro Governo. Di conseguenza, il primo pensiero di molti è di una riproposizione dell'uscita dall'euro o, almeno, dell'annullamento dei 250 miliardi di euro di debito pubblico, sotto forma di Titoli di Stato, in pancia alla BCE.

Ma le speranze di nascita di un governo a guida Carlo Cottarelli sono estremamente risicate. Tanto che, come nota oggi il "Sole24ore" la maggioranza degli esperti è orientata verso il voto anticipato. Questo, sempre secondo il quotidiano di Confindustria, sarebbe lo scenario che stanno scontando i mercati. Prova ne sia il fatto che, dopo un iniziale calo, lo Spread è tornato a risalire.

Per coloro che, tra gli investitori internazionali, scelgono di puntare sul nostro Paese, entrambi gli scenari (voto anticipato o uscita dall'euro e annullamento del debito) sono forieri di svalutazioni o perdite secche sul proprio investimento. Di conseguenza, l'incertezza e la volatilità la fanno da padrone in questo momento.

Anche perché, estremizzando lo scenario, subito dopo ci sarebbe solo il default dell'Italia.

Le prospettive future

Se lo scenario più probabile rimane quello del voto anticipato, rimane il fatto che vi sono delle questioni impellenti da risolvere. Prima fra tutti la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia e il temuto aumento automatico dell'Iva. Su quanto durerà ancora questa fase di incertezza molto dipende dalla riuscita o meno del tentativo di Carlo Cottarelli e, in caso di esito negativo, da quando verrà fissata la data per le nuove Elezioni politiche. In base a questi assunti assisteremo ad una proporzionale reazione dei mercati finanziari. Se, per fortuna dell'Italia, la data delle elezioni politiche dovesse essere molto lontana nel tempo o, almeno, sufficientemente lontana, non dovremmo assistere a ondate speculative. Diversamente, non c'è da augurarselo.