Il Commissario Ue agli Affari Economici, Pierre Moscovici, ha rilasciato recentemente una lunga intervista al quotidiano economico "Il Sole24ore" nella quale ha chiaramente promosso l'operato del nuovo ministro dell'Economia e delle Finanze italiano, Giovanni Tria. Nello stesso tempo, ha esortato il nostro Paese ad attuare tutte le misure necessarie per correggere i conti del 2019 in modo tale da rispettare i vincoli di bilancio imposti dai Trattati europei. In particolare il famoso vincolo del 3% del rapporto debito/Pil che ha portato quasi alle dimissioni dello stesso Tria, dopo che era stato affermato da autorevoli esponenti del Governo che era possibile non rispettare strettamente questo parametro.
Cosa che, invece,Tria ha riaffermato con forza.
Le dichiarazioni del Commissario Ue
Moscovici ha definito Giovanni Tria un interlocutore serio e ragionevole. Anche in questa fase particolarmente delicata, sia dal punto di vista politico che economico, il Commissario Ue agli Affari Economici ha affermato che durante le discussioni sui parametri che la prossima Legge di Bilancio 2019 dovrà rispettare, per rimanere nel solco tracciato dai Trattati, la Commissione adotterà un atteggiamento costruttivo. Anche se, ha tenuto a precisare, in questi mesi diversi esponenti del Governo italiano abbiano usato dei toni che il Commissario definisce in alcuni casi scortesi.
Anche perché l'Italia, secondo le parole di Moscovici, è stata sostenuta notevolmente dall'Europa.
Le è stata, infatti, concessa in questi anni notevole flessibilità di bilancio in base a quello che le regole europee permettevano. E quest'anno non fa eccezione. Infatti, all'Italia è stato chiesto di attuare una riduzione del rapporto deficit/Pil dello 0,3%. Mentre le regole prevederebbero una riduzione doppia. Cioè dello 0,6%.
All'Italia è stata concessa questa elasticità di manovra a causa della fragilità della ripresa economica in atto nel nostro Paese.
D'altra parte, Moscovici avverte che in base alle proiezioni effettuate dai tecnici dell'Unione Europea, anche questo obiettivo ridotto potrebbe non essere raggiunto. Da qui l'esortazione ad effettuare una manovra di Bilancio prudente e rispettosa degli impegni in modo da ridurre al minimo il rischio di deriva dei conti.
Gli obiettivi futuri
Mentre entro stasera 31 agosto 2018 è attesa la pubblicazione del giudizio dell'agenzia di rating Fitch sul merito di credito del nostro Paese, Moscovici ribadisce che per il 2019 l'Italia dovrà centrare un obiettivo di riduzione del rapporto deficit/Pil dello 0,6%. Non solo, ma dato che il nostro debito pubblico ha raggiunto il 132% del Pil, questo vuol dire che dovranno essere attuate delle politiche economiche che riportino il debito su un sentiero di crescita più sostenibile. Di conseguenza, è necessario secondo il Commissario europeo rendere più solida la ripresa economica. Quindi, ci si aspetta dall'Italia uno sforzo strutturale corposo.
Accennando alla polemica scoppiata all'interno del Governo circa il rispetto del vincolo del 3%, Moscovici ha precisato che quest'ultimo non è un target da raggiungere, ma un tetto da non superare.
Anche perché, secondo Moscovici, lo sforamento del 3% aprirebbe scenari che non si vogliono nemmeno immaginare.
Infine, sulla possibilità, paventata da alcuni esponenti politici nostrani, che l'Italia esca dall'euro, Moscovici afferma di non poterlo escludere categoricamente. Ovviamente, afferma, l'euro ha delle regole che devono essere rispettate. E non rispettarle significa, di fatto, uscire.