Un recentissimo sondaggio dimostra che gli italiani sono massimamente inconsapevoli di cosa sia lo spread e di quanto e come, possa fare del male all'economia italiana. La vicenda di Mps ci fornisce un esempio pratico e chiaro in tal senso e ci ammonisce, indirettamente, sui rischi legati alle nazionalizzazioni sulle quali Di Maio vorrebbe procedere, come ad esempio quella ventilata di Alitalia.

Il tesoro italiano sta bruciando quasi sei miliardi in Mps

Per capire, giova ricordare che nel dicembre 2016 lo Stato ricapitalizzò Mps con 5.4 miliardi di euro, cui fecero seguito altri 1.5 miliardi, con ciò diventando il primo azionista della banca di Siena con il 68,24% del capitale.

Oggi, Mps vale 2 miliardi, con un controvalore per il Tesoro italiano pari a 1.36 miliardi: una perdita secca di 5.5 miliardi.

Azioni pagate a peso d'oro

Lo Stato italiano entrò nel capitale sociale, pagando ogni azione della prima trance 6.9 euro ciascuna e 8.5 euro per la seconda trance: oggi tali azioni valgono 1.78 euro. L'entrata in Mps, va detto chiaro, fu decisa e attuata dal governo Gentiloni, con quello che doveva e dovrebbe essere un prestito ponte dal quale lo Stato italiano dovrebbe uscire; quando e come resta un'incognita.

Intanto lo spread fa danni

Infatti l'attuale governo gialloverde non pare avere ancora elaborato alcun piano in merito e intanto, l'aumento dello spread, combinato con i crolli di borsa, ha portato il valore di Mps dai 3 miliardi registrati all'insediamento dell'esecutivo M5s-Lega ai 2 attuali

Cosa prevedono gli accordi con l'Ue

L'Ue aveva accettato il salvataggio di Mps con denaro pubblico a precise condizioni temporali, legate all'uscita dello Stato dalla banca entro il 2021 secondo un piano da presentare entro il primo semestre del 2019.

In teoria si dovrebbe procedere ad una privatizzazione tramite aggregazione con un altro istituto privato, ma lo spread più alto unito agli allarmi legati al debito sovrano ed al rating hanno eroso il capitale, mettendo a rischio il ratio minimo necessario a garantire l'operatività della banca (cet1).

Ipotesi dirigiste e stataliste dei 5 stelle

Il governo però ha idee contrastanti in merito, se è vero che i 5 stelle confermano le aspirazioni stataliste già espresse su più questioni (come Alitalia), ipotizzando un'acquisizione di Mps da parte di Poste Italiane, il che obbligherebbe ad una nuova trattativa da condurre in sede Ue.

Nel frattempo, la chiarezza che non c'è, lascia la banca in balia dei mercati e dello spread, con un capitale che si assottiglia e tiene la banca senese in condizioni di estrema incertezza e volatilità.