Il Governo M5S - Lega guidato da Giuseppe Conte sta cercando di portare a casa una difficilissima trattativa con l'Unione europea sulla Manovra economica per evitare la procedura di infrazione per deficit eccessivo. In quest'ottica, il Premier ha presentato al Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker una nuova versione della Legge di Bilancio con un rapporto deficit/Pil corretto al 2,04%. In pratica si farebbe meno deficit per circa 6,7 miliardi di euro. E, tenendo conto degli arrotondamenti effettuti in questi casi in sede europea, quel 2,04%, di fatto, sarebbe un 2%.
Ma il Commissario agli affari economici Pierre Moscovici, benché affermi che la Ue vuole sicuramente trovare un accordo con l'Italia e che la correzione proposta da Conte sia sicuramente un passo nella giusta direzione, sostiene che non è sufficiente ed occorre fare qualcosa di più. Per questo il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, è rimasto a Bruxelles per continuare la trattativa ad oltranza. E, nello stesso tempo, mantiene i contatti con il Governo, in particolare con i due Vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Anche perché starebbe cercando di ottenere un ulteriore correzione sul fronte delle Pensioni e del reddito di cittadinanza per chiudere definitivamente l'accordo.
I tentativi di contatto di Tria
Il ministro dell'Economia, consapevole del fatto che per soddisfare le richieste della Commissione europea mancherebbero all'appello almeno altri 4 miliardi di euro di correzioni al deficit, secondo alcune indiscrezioni giornalistiche, avrebbe più volte cercato di contattare il Vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, per convincerlo ad accordare ancora un po' di elasticità.
Questo sarebbe avvenuto fino a ieri sera. Salvini, nel frattempo, era ad Atene a seguire da vicino la partita di Europa League Olimpiakos-Milan. Ma il ministro dell'Economia avrebbe trovato il cellulare di Salvini staccato. Di fatto, quindi, la trattativa sarebbe ferma. Tria, infatti, vorrebbe ottenere il via libera a questa ulteriore correzione dei conti, in quanto la proposta presentata a Bruxelles deve coprire un arco temporale di tre anni.
E se la spesa per il 2019, in particolare per le Pensioni e Quota 100, è stata ridotta a 4,5 miliardi di euro nel corso del due anni successivi è destinata a tornare sugli 8 miliardi. A meno, appunto, di ulteriori aggiustamenti.
La posizione della Lega e del M5S
D'altra parte, Il Vicepremier e ministro dell'Interno Salvini, secondo quanto riferito dal quotidiano romano "La Repubblica" in un retroscena, considererebbe ormai chiusa la trattativa con la Ue al 2,04% offerto da Conte. E non vorrebbe sentire parlare di ulteriori tagli. La sponda leghista del Governo, infatti, considererebbe le parole del Commissario agli affari economici europeo, Pierre Moscovici, un'esca per portare l'Italia sotto la quota del 2%.
Quota sotto la quale Salvini e il suo partito sono decisi a non andare. D'altra parte neanche il M5S sarebbe disposto a concedere ulteriori correzioni. Infatti, le risorse per il reddito di cittadinanza sono già state ridimensionate passando da 9 miliardi di euro a 7,5 miliardi di euro. E neanche Di Maio vuole scendere ulteriormente. Di conseguenza, c'è da attendersi ulteriori sviluppi.