I rincari delle bollette energetiche hanno spinto diversi utenti a valutare l’opportunità di cambiare operatore per le forniture di luce e gas, anche in considerazione alle offerte provenienti dal mercato libero dell’energia e alla contestuale cessazione del mercato di maggior tutela prevista per il primo gennaio del 2023.

Il cambio di operatore energetico non comporta nessuna interruzione della fornitura e, per quanto riguarda l’iter burocratico, è molto più semplice di quanto si possa pensare, grazie anche alle indicazioni che ARERA - l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente - ha fornito alle compagnie affinché gli utenti siano agevolati nella scelta.

Cambiare operatore, la scelta del nuovo fornitore

Per cambiare operatore energetico, il primo passo da compiere è quello di identificare l’offerta che meglio risponde alle nostre esigenze tra tutte quelle presenti nel mercato libero dell’energia. Per consultare le diverse offerte o avere informazioni in campo energetico si rimanda al canale Abbassa Bollette di Blasting News.

I dati necessari per cambiare fornitore luce e gas

Una volta individuato il fornitore e l’offerta più conveniente, bisognerà contattare l’operatore prescelto, avendo l’accortezza di avere a portata di mano alcuni dati che saranno essenziali per avviare la pratica per il cambio di operatore:

  • Intestatario del contratto, vale a dire: cognome, nome, codice fiscale, numero telefonico di riferimento, eventuale indirizzo di posta elettronica;
  • Dati identificativi della fornitura: sono l’indirizzo dell’utenza e i codici POD (Point of Delivery, punto di prelievo) per la luce, che si può trovare sul contatore dell’energia elettrica e sulla bolletta, e il codice PDR (Punto di Riconsegna) che corrisponde alla posizione fisica del contatore ed è rintracciabile sul contatore stesso. È importante ricordare che il codice POD e PDR non cambieranno mai, anche se si cambia fornitore, in quanto il passaggio da un operatore all’altro non comporta il cambio del contatore.
  • Coordinate bancarie, nel caso in cui si voglia attivare la domiciliazione bancaria delle bollette. Operazione che molte compagnie incentivano tramite sconti o altre agevolazioni.

I tempi per il passaggio al nuovo operatore

Come si legge sul sito ufficiale di ARERA, per il passaggio dal vecchio al nuovo operatore potranno essere necessari uno e due mesi, il tempo richiesto per l’espletamento delle necessarie pratiche burocratiche di cui si farà carico il nuovo fornitore, inclusa la comunicazione della disdetta al vecchio fornitore, fino al reperimento di tutta la documentazione necessaria.

In questo periodo, non ci sarà interruzione della fornitura di energia elettrica e/o gas, come garantito dalle regole imposte dall’Autorità ARERA. Se il nuovo contratto è stipulato on line, il nuovo operatore deve attivare la procedura per il cambio solo alla fine dei 14 giorni previsti per l'esercizio del diritto di ripensamento.

Il cambio avviene sempre a decorrere dal primo giorno del mese e la data esatta deve essere indicata nel nuovo contratto stipulato.

Prima dell’avvio della nuova fornitura, il vecchio operatore dovrà effettuare l’ultima lettura del contatore ed emettere l’ultima bolletta con i consumi effettivi. Si consiglia di prendere nota contestualmente dei consumi riportati dai contatori luce e gas fino a quella data, in modo da poter verificare l’esattezza della fatturazione all’arrivo della bolletta.

Costi per il passaggio al nuovo operatore

Come si legge sul sito ARERA, non sono previsti costi aggiuntivi per il passaggio da un vecchio a un nuovo fornitore a meno che non sussistano eventuali costi relativi all’attivazione o sottoscrizione di un nuovo contratto o imposte di bollo (se previste dalla normativa fiscale). In alcuni casi potrebbe essere richiesta una cauzione che verrà restituita al momento della cessazione del contratto, ma sono ormai numerose le compagnie che non prevedono cauzioni o costi per la disdetta nelle loro offerte.