E' fondamentale, secondo il ministro degli Affari esteri, Angelino alfano, tutelare i diritti acquisiti dai cittadini dell'Ue nel Regno Unito e dei britannici nei Paesi dell'Unione europea. Una tutela "senza ambiguità", per il pieno godimento di tutti i diritti, con una notevole attenzione alle categorie cosiddette "vulnerabili". Il riferimento è anche a quanti sono chiamati a "ricostruire" la "residenza pre-adesione" e a quanti hanno "problemi" nell'accesso digitale. Di questo e altro si è parlato nel colloquio avuto ieri a Bruxelles, da Alfano con Michel Barnier, che è il capo negoziatore dell'Ue per la Brexit.

Un incontro molto atteso, da più parti, per la delicatezza degli argomenti trattati, diversi dei quali da riaffrontare a breve per fare il punto della situazione.

Scambi commerciali e sicurezza

Sul fronte degli scambi commerciali, il pensiero di Alfano, riportato anche dal sito web ministeriale, è chiaro: occorre "costruire un accordo di libero scambio", che da una parte sia abbastanza "ampio" e dall'altra sia decisamente "ambizioso". Ciò senza ledere né mettere in discussione l'integrità del "Mercato unico". Relativamente alla sicurezza, punto di assoluta rilevanza, il ministro italiano sottolinea il peso di una "stretta cooperazione", soprattutto "operativa". Alfano, e non è il solo, auspica "la più aperta possibile" circolazione delle persone relativamente alle future relazioni fra Londra e l'Unione europea.

E, perché no, anche una solida attività di partenariato sul piano della stessa sicurezza e su quello economico.

Coesione "forte" tra 27 Paesi

Alfano apprezza il lavoro effettuato da Barnier, che ha consentito "ottimi risultati" e, non secondariamente, ha permesso di mantenere e consolidare una coesione "forte" tra i 27 Paesi membri dell'Unione europea.

Un lavoro che andrà giudicato anche prossimamente. Barnier è stato indicato poco più di un anno e mezzo fa, da Juncker, come capo di un nuovo gruppo di lavoro della Commissione responsabile dei negoziati sulla Brexit. Barnier, classe 1951, francese di La Tronche, vanta una lunga esperienza politica, maturata dopo la laurea all'Escp di Parigi negli anni Settanta.

L'uscita del Regno Unito

Con il termine Brexit s'intende l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea. Brexit è la sincrasi composta da Britain ed exit. E' il processo che porrà fine all'adesione del Regno Unito all'Unione europea, secondo le modalità previste dall'articolo 50 del Trattato sull'Unione europea. La conseguenza del referendum sulla permanenza del Regno Unito nell'Ue tenutosi nel 2016, precisamente il 23 giugno, con un risultato veramente sorprendente. Favorevoli all'uscita dall'Unione europea intorno al 51,9 pe cento. Il 48,1% degli elettori ha votato per la permanenza. La chiamata alle urne per gli elettori britannici aveva essenzialmente la natura di un referendum consultivo e, dunque, non vincolante.

Un aspetto spesso passato in secondo piano. Per l'espressione effettiva della volontà politica di uscire dall'Ue è stato, quindi, assolutamente necessario un passaggio parlamentare relativo all'approvazione di una specifica legge, con la quale avviare l'applicazione dell'articolo 50 e il negoziato. Proprio recentemente, lunedì 19 marzo, è stato raggiunto un accordo di massima sul periodo denominato di "transizione" in cui, a conclusione dei negoziati sulla Brexit fissata entro il 29 marzo 2019, tutto resterà invariato fino al 31 dicembre 2020. Il Regno Unito, costituito da Inghilterra, Galles, Irlanda del Nord e Scozia, si estende su una superficie di 242 mila e 521 chilometri quadrati, con 65 milioni di abitanti.