Torna lo spettro della class action sul tema del pensionamento anticipato con l'opzione donna, dopo che l'Inps ha comunicato con delle apposite circolari emesse alla fine dello scorso anno che non avrebbe più accettato domande di pensionamento per quanto concerne l'anno 2015. Di fatto, in seguito alle proteste, l'Istituto di previdenza pubblico ha proseguito nel protocollare le domande, ma congelandole in attesa di un parere definitivo dell'esecutivo. Ad oggi la situazione sembra destinata come minimo a protrarsi nella fase di stallo, visto che i tecnici che si sono occupati della vicenda avrebbero dato parere negativo in merito alla disponibilità di eventuali coperture, mentre la questione continua a restare irrisolta sia sul tavolo del Ministro dell'Economia che su quello della Presidenza Inps.

Purtroppo ad oggi la situazione è rimasta bloccata alla decisione dell'istituto di previdenza di non dare esito conclusivo alle richieste di quiescenza.

Comitato opzione donna verso class action, partita la raccolta delle firme in tutta Italia

Stante la situazione, il Comitato opzione donna ha deciso di depositare un ricorso presso il TAR del Lazio: l'obiettivo è di raccogliere almeno 200 firme su tutto il territorio nazionale. Per ogni sottoscrittore è previsto il versamento di una quota di 300,00 € con la quale coprire le spese legali e di organizzazione, mentre la firma del mandato sarà raccolta secondo le modalità disponibili sul sito del comitato, oppure previa spedizione del mandato autenticato presso lo studio legale che si occuperà del ricorso.

La raccolta delle firme è già iniziata ufficialmente e la prima udienza è attesa entro i 4 mesi dal deposito effettivo della pratica presso il Tribunale: questo significa che nei casi migliori si potrebbe arrivare ad una sentenza già a partire dall'inizio della prossima estate. Sempre che nel frattempo la situazione non arrivi a sbloccarsi definitivamente grazie ad un inatteso intervento della politica, magari attraverso il passaggio di un apposito emendamento nel contesto parlamentare.

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