Sono molte le aspettative maturate da parte dei lavoratori nei confronti del neo Presidente Inps Tito Boeri, nominato alla fine dello scorso anno dal Governo Renzi con l'evidente intento di rimettere ordine nel capitolo delle pensioni e soprattutto di portare avanti delle azioni di riequilibrio tanto a livello orizzontale (ovvero tra le diverse generazioni) quanto verticale (cioè tra chi prende Pensioni di sostentamento e chi si vede cumulare anche diversi vitalizi d'oro). È chiaro che il nostro istituto di previdenza ha sofferto delle riforme decise dalla politica negli scorsi anni, spesso attuate in modo improvvido o poco lungimirante; a partire dalla mancata separazione tra previdenza e assistenza, per passare dalla concessione di vitalizi retributivi senza cognizione di senso sul piano della sostenibilità, ad esempio pensionando lavoratori in giovane età o legando la mensilità erogata all'ultimo stipendio percepito, con le evidenti distorsioni che tutti conosciamo.
Presidenza Boeri e lavoratori disagiati: tornano le richieste per la pensione anticipata e la flessibilizzazione dell'Inps
Purtroppo quanto finora rappresenta solo una parte dei problemi che Boeri si troverà ad affrontare; a impensierire maggiormente l'economista della Bocconi c'è probabilmente il dossier dei lavoratori disagiati, ovvero di coloro che sono rimasti tagliati fuori dal sistema di tutele della previdenza a causa dell'improvviso irrigidimento dei requisiti di accesso anagrafici e contributivi. La situazione è ormai arrivata al limite della sostenibilità, un elemento riconosciuto dallo stesso Governo in carica se si pensa che il Ministro Poletti ha parlato negli scorsi giorni di "rischio sociale" e di necessità di intervenire.
Nella pratica, bisognerà trovare un meccanismo normativo che consenta di flessibilizzare la data di pensionamento, per venire incontro alle esigenze di chi si ritrova con delle difficoltà lavorative o addirittura in stato di disoccupazione ad un'età troppo avanzata per reinserirsi nel mercato e troppo giovane per accedere all'Inps.
In alcuni suoi editoriali passati, Boeri aveva sostenuto la possibilità di eliminare le sperequazioni attraverso il ricalcolo contributivo delle mensilità più elevate, in modo da reperire le risorse da destinare a chi si trova in difficoltà. Sembra che proprio questa potrebbe essere la strada privilegiata dall'economista per arrivare ad una soluzione della questione.
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