Resta ancora in fase di stallo la situazione previdenziale vissuta dai quota 96 della scuola. Ricordiamo che si tratta di insegnanti e lavoratori ATA che hanno perso l'accesso al pensionamento nel lontano 2011 a causa di una svista nella Riforma Fornero, ovvero per il fatto che non si è distinto l'anno solare da quello scolastico (che inizia a settembre). Purtroppo solo una parte delle circa 4000 persone che compongono questa platea è riuscita nel corso degli anni ad ottenere la quiescenza, ma non certo grazie ai requisiti precedenti, ovvero 60 anni di età più 36 di contribuzione oppure 61 anni di età con 35 di versamenti.

Piuttosto, chi ha avuto accesso al pensionamento ha utilizzato finora la possibilità offerta con la legge 104 (creando però un'ulteriore discrasia tra lavoratori rimasti tra i banchi di Scuola), oppure ha raggiunto i nuovi requisiti di accesso all'Inps previsti con la normativa del 2011.

Pensioni Quota 96, sulla questione il Ministro Marianna Madia interviene direttamente in Parlamento

D'altra parte, sulla vicenda è nuovamente tornata il Ministro della Pubblica Istruzione Marianna Madia, che negli scorsi giorni ha spiegato in Parlamento che il Governo Renzi non ha in progetto nessuna soluzione specifica per i Quota 96. Il motivo è che l'esecutivo vuole impiegare le risorse laddove ritiene siano più urgenti, ovvero per la tutela dei disoccupati in età avanzata o di chi va incontro a situazioni lavorative problematiche (e per questo rischia l'esclusione completa dal mercato, senza avere per altro maturato l'età o i contributi sufficienti per poter accedere all'Inps).

Per questi motivi, il Ministro ha ribadito che la soluzione prevista per il caso dei lavoratori ATA e degli insegnanti Q96 resta il demansionamento ad attività meno faticose previsto con #labuonascuola, fino al raggiungimento dei nuovi requisiti di pensionamento. 

SEL: 'Manca l'intenzione di risolvere la questione'

Stante la situazione, appare ormai chiaro che il Governo non prevede di attuare un piano B sulla questione dei Quota 96; un'eventuale risoluzione potrebbe apparire solo qualora venga deciso un nuovo meccanismo strutturale di pensionamento anticipato, che però non riguarderebbe solo la specifica situazione della scuola.

Nelle ultime settimane si è parlato molto di una possibile flessibilizzazione dei parametri di accesso all'Inps, basandosi però sul ricalcolo contributivo della mensilità. Un'ipotesi che molti lavoratori della scuola riterrebbero ingiusta, ma che avrebbe perlomeno il vantaggio di poter anticipare di qualche tempo la quiescenza.

Sulla vicenda non si è fatta attendere la replica dei partiti minori: "dopo la sorda e vacua risposta della Ministra Madia [...] il Governo Renzi non ha alcuna intenzione di risolvere la questione quota 96" ha affermato Sel in una nota successiva al question time avvenuto in Parlamento, specificando che "questa è una rabbiosa certezza".

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