"Quando parliamo di Scuola parliamo d'Italia e in gioco non è una riforma come le altre stiamo discutendo di che Italia vogliamo per i prossimi 30 anni". Così esordisce il premier Renzi all'evento del P.D. sulla scuola, dal titolo molto significativo: "La scuola cambia, cambia l'Italia" organizzato per festeggiare il primo anno di vita del governo Renzi. Per il presidente del Consiglio, nonché segretario nazionale del Partito Democratico, la scuola deve avere un fine condiviso da tutti deve "educare al bello". Per Renzi sono inaccettabili "le classi pollaio", bisogna inoltre fermare la dispersione scolastica e dare certezza lavorativa ai lavoratori della scuola troppo spesso "criminalizzati".

Occorre dare un'unica identità alla scuola italiana "stessa scuola da Nord a Sud".

Al convegno, ovviamente presente anche la "neopieddina" ministra alla Pubblica Istruzione, Stefania Giannini. Per la titolare del dicastero di Viale Trastevere la scuola non dovrà essere caratterizzata più da una babele di graduatorie, le assunzioni dovranno avvenire solo per concorso pubblico. Le graduatorie difatti "sembravano accontentare tutti, ma non accontentavano nessuno". La priorità del governo Renzi, ma soprattutto suo in qualità di ministro della scuola, è quello di eliminare il precariato e con il decreto sulla buona scuola, che sarà approvato dal Consiglio dei Ministri del prossimo 27 febbraio, la Giannini esprime un desiderio ma che è anche un imperativo "vogliamo portare la scuola dal 900 al terzo millennio" dando alla scuola un nuovo progetto educativo.

La Giannini annuncia quindi che il Consiglio dei Ministri del 27 febbraio sarà "intensissimo". Ma di cosa in realtà si parlerà e cosa, prioritariamente, si approverà? Innanzitutto c'è la questione dei precari. Lo ha ribadito Renzi, lo ha ricordato la Giannini. La promessa è l'assunzione di circa 150 mila docenti nella situazione di precariato.

Ma dove andare a pescare i precari? Da quali babele di graduatorie? Meglio assumere tutti quelli della GAE (graduatoria ad esaurimento), anche se non hanno mai insegnato perché attualmente occupati altrove? O assumere anche quelli della seconda fascia, quelli delle G.I. (graduatorie d'istituto), ma che hanno almeno tre anni di "precariato" nelle scuole? In questo modo si darebbe più qualità all'insegnamento. Staremo a vedere. Il 27 febbraio è vicino. Adesso lasciamo che Renzi finisca i festeggiamenti.