La riforma della Scuola e i modi attraverso i quali sarà effettuata sono oggetto dell'attenzione da parte dei maggiori media nazionali che hanno seguito l'evento di ieri del Consiglio dei Ministri. Un'Ansa di poche ora fa mette in risalto le dichiarazioni del ministro dell'istruzione Stefania Giannini circa l'impegno economico per la ristrutturazione degli edifici scolastici. "Saranno spesi 20 milioni per i soffitti delle scuole" afferma testuale. Nel corso della puntata di ieri sera trasmessa da Raitre 'Ballarò', ai microfoni dell'inviata speciale affermava che il governo ha tutta l'intenzione di conferire direttamente alle scuole tutta l'autonomia di cui hanno bisogno.

L'appuntamento ora è per martedì prossimo quando sarà licenziato il Ddl tanto atteso da tutti i docenti precari.

L'intervista a Uno Mattina

Sempre l'Ansa, al riguardo dell'intervista sul primo canale nazionale, riferisce delle parole della Giannini circa la mancanza di concorsi per l'assunzione dei docenti, ma probabilmente è stato commesso un refuso. In merito al periodo in cui non si sono sviluppati i concorsi si esprime dicendo 20 anni, ma i più attenti avranno notato l'errore. Anche il Messaggero cita i 20 anni di assenza di concorsi. Del resto, basta menzionare gli ultimi due che sono stati banditi collocando temporalmente il primo nel 1999 e il secondo, voluto dall'allora governo Monti, nel 2012 .

Comunque vengono confermate le assunzioni in questa tornata di riforma della scuola.

I posti effettivamente vacanti e disponibili

Grazie all'opera di un giovane sindacato che per primo ha sollevato la questione davanti ai giudici europei sull'illegalità della reiterazione dei contratti a termine nella scuola, sul sito dello stesso un pezzo conta quanti sono i posti effettivamente vacanti e disponibili da subito per immettere in ruolo i precari.

In un convegno recentemente svoltosi a Torino Anief, così si chiama il sindacato in questione, afferma che sono 90.000 le cattedre da coprire. A queste andranno aggiunte quelle lasciate scoperte dai pensionamenti (si parla di circa 35.000 docenti) arrivando a un totale di 125.000 posti. Dalle Gae, dato controverso e spesso corretto, dovrebbero provenire circa 110.000 candidati, ragion per cui le lacune rimaste sarebbero coperte con la diretta immissione di circa 15/20 mila docenti della II fascia delle GI.