Uno dei punti della riforma della Scuola maggiormente criticato dai sindacati è la discriminazione verso una parte definita di docenti abilitati, che non rientrano nel piano straordinario di assunzioni, poiché le immissioni in ruolo sono destinate ai soli cosiddetti 'precari storici'. Leggendo i numerosi sfoghi che quotidianamente appaiono in rete, nei forum di settore, è facile comprendere lo sconcerto dei tanti docenti abilitati che non rientrando nel piano di assunzioni varato dal Governo, hanno nelle liste di supplenze le uniche possibilità lavorative disponibili, e che adesso sono messe in dubbio sulla loro disponibilità a causa delle oltre 100 mila assunzioni previste dalla riforma.
Per i tanti docenti abilitati, al danno di non rientrare nel programma straordinario di assunzioni, adesso si somma pure la beffa della mancanza d’informazioni sulle supplenze effettivamente disponibili. Oltretutto, ai docenti esclusi, la possibilità di poter essere assunti in pianta stabile è preclusa almeno fino all'indizione del prossimo concorso pubblico, anche se neppure questo può essere dato per scontato.
Le graduatorie d’istituto per l’assegnazione delle supplenze
Al fine di non ripetere l’errore di costringere migliaia di docenti partecipanti ai primi cicli di dover forzatamente aspettare un anno prima di riproporsi per le supplenze, dallo scorso anno, le graduatorie d’istituto che prima erano aggiornate ogni tre anni, sono ricostituite semestralmente, con il termine di presentazione per le domande per l’inserimento nelle seconde fasce in scadenza dal 3 agosto.
Dal 4 alle ore 14.00 del 19 agosto invece, sul portale del Miur, gli iscritti possono indicare telematicamente le sedi scolastiche per le quali mettersi in lista, fino a un massimo di venti per docente. Una terza fascia invece, è stata stabilita per chi dovesse conseguire l’abilitazione successivamente alla scadenza delle prime due fasce, che avranno precedenza assoluta per l’ottenimento degli incarichi nelle liste di appartenenza, essendosi abilitati nell'anno in corso.
Le paure dei docenti esclusi dal programma di assunzioni
Scongiurata l’iniziale ipotesi della riforma della scuola, che nelle sue intenzioni originarie prospettava la completa eliminazione delle supplenze, la mancanza di conoscenza sui posti effettivamente disponibili provoca non poche preoccupazioni per il futuro di migliaia di docenti abilitati.
In effetti, visto che per alcune cattedre non ci sono abbastanza insegnanti per la copertura dei posti vuoti, l’ipotesi di eliminare completamente le supplenze per il momento è stata accantonata, ma questo non basta per tranquillizzare tutti quei docenti che con le supplenze hanno la loro unica fonte di reddito.
L’impianto normativo della nuova riforma della scuola, pur lasciando invariate le tre fasce delle graduatorie d’istituto per le supplenze, abilitati, non abilitati e iscritti nelle graduatorie a esaurimento, comprensibilmente apporterà significative variazioni nel sistema delle supplenze, con una sicura contrazione dei contratti a tempo determinato, che da circa 1,8 milioni come preventivati dal Ministero, si potrebbero ridurre sensibilmente a causa delle oltre 100 mila assunzioni.
Inoltre, la nuova riforma prevede che gli incarichi di supplenza fino a 10 giorni siano coperti con i docenti di ruolo, oltre al fatto che il governo intende finanziare una parte nel nuovo provvedimento proprio con i milioni di euro che a oggi sono stati necessari per il pagamento delle supplenze.