L'articolo del Corriere è un po' datato in quanto risale al 20 maggio di quest'anno, ma l'argomento è quanto mai attuale. Il Papa esorta i genitori a non prendersela con gli insegnanti bensì con i figli, nel corso di una udienza tenutasi di mercoledì nella celebre Piazza San Pietro. L'aneddoto riguarda quanto successo a Francesco I quando frequentava la quarta elementare, citando la circostanza in cui apostrofò la maestra con una brutta parola. Allora il rapporto tra genitori ed insegnanti era molto diverso da quello odierno. Bastò una semplice reprimenda della mamma che davanti alla maestra disse al futuro Papa di chiedere subito scusa all'insegnante.

Invece oggi si tende a prendersela con i docenti.

Nessuna eliminazione di precariato, anzi

L'informazione nazionale apre alla verità sul piano di assunzioni evidenziando come i nuovi assunti con la legge Renzi siano solo 9000 docenti e qualcuno comincia a togliersi i sassolini dalle scarpe. Su un post di Facebook si trova testimonianza di un sfogo di un docente esasperato dalle critiche ricevute dalle famiglie. Il pregiudizio del lavoro par time a 18 ore con tre mesi di ferie si scontra con una realtà oggettiva dove stavolta i docenti c'entrano poco o addirittura niente. L'esigenza di 'parcheggiare' i figli a Scuola quest'anno sembra essere messa a rischio da un avvio tribolato dell'anno scolastico per colpa della legge di Renzi.

Lo sfogo

Si sapeva che prima o poi sarebbe successo e infatti, puntualmente, è accaduto. Su Facebook si leggono una marea di post di genitori inferociti perché, dalla primaria alle superiori, le famiglie scoprono oggi di orari rivoluzionati, tempo pieno tagliato, cattedre vuote fino a data da destinarsi; quest'anno come non mai.

Prosegue il docente protagonista del post chiedendo se finalmente abbiano capito adesso i genitori cosa stia succedendo. Chiede se ci stiano arrivando al perché delle continue proteste di docenti lasciati al palo. Questo è quanto devono sapere i genitori arrabbiati che devono smetterla di dare addosso agli insegnanti. E' stata tutta colpa della migrazione forzata prodotta dall'algoritmo del Miur.

Il peggio deve ancora venire

Continuare a non vedere, diventando complici della distruzione della scuola pubblica e del futuro dei propri figli per partito preso, perché si da retta solo alla Rai, vuol dire continuare a farsi del male, ignorando che con questo piano assurdo di immissioni in ruolo, chi salirà in cattedra non sa assolutamente niente di insegnamento. Questo succede perché i docenti nominati in ruolo hanno punteggi in graduatoria bassissimi, 6 punti addirittura in alcuni posti. Significa che non hanno nessunissima esperienza di insegnamento e di come si tengono le classi, cosa che invece i docenti precari spesso attaccati dai genitori, sanno fare molto bene come dimostrato negli scorsi anni nei quali lavoravano nei posti assegnati a loro.