Cambia il piano di assistenza del ministero dell’Istruzione agli alunni disabili. A Scuola non ci saranno più gli insegnanti di sostegno, ma i tutor, ovvero gli esperti di inclusione che affiancherannoi più deboli.

Non è l’unica novità relativa all’assistenza degli studenti disabili: infatti, tutti i dipendenti della scuola, dai bidelli agli insegnanti, dovranno possedere le competenze necessarie per assistere i portatori di handicap, assicurandone la non discriminazione.Il percorso di inclusione, quindi, riguarderà tutto il personale scuola: una riforma vera e propria già anticipata dalla legge sulla Buona scuola che delega il Governo ad intervenire sulla materia.

Novità dal ministero dell’Istruzione: ecco come cambia il sostegno

Lo stesso Miur, che dalla fase C delle immissioni in ruolo assumerà 6.446 docenti di sostegno, si è già confrontato con i rappresentanti degli alunni disabili, gli stessi insegnanti di sostegno, i presidi e tutte le parti interessate, compresi gli enti locali e le regioni.Ne riferisce il quotidiano Il Messaggero che anticipa la proposta attualmente al dibattito che prevede la formazione indirizzata sul sostegno.

Attualmente, in Italia, 5 mila nuovi disabili si iscrivono a scuola assistiti da circa 90 mila insegnanti di ruolo sul sostegno. Ma all’appello ne mancano 30 mila e le operazioni di assunzioni dell’anno scolastico 2015/2016 hanno confermato le difficoltà riscontratedal ministero di Viale Trastevere nell’andare incontro alle necessità di tutti gli istituti.

L’obiettivo è quello di slegare l’attuale sostegno ottenuto con apposita specializzazione rispetto all’abilitazione didattica su una determinata disciplina curriculare, tipo italiano o inglese. Il sostegno sarà un’abilitazione ad hoc per la quale, con tutta probabilità, sarà individuata una disciplina universitaria che possa dare al candidato sia le competenze relative all’inclusione che alla preparazione paramedica.

Pertanto si farà strada la figura di un docente specializzato nel sostegno, ma la riforma riguarderà anche gli insegnanti comuni che dovranno avere una formazione di base. Per questo saranno chiamati a frequentare dei corsi specifici.