Un articolo firmato da Marina Boscaino, pubblicato su 'ilfattoquotidiano.it' pone l'accento sul fatto che i vari Matteo Renzi, Stefania Giannini e Davide Faraone pensavano che la Scuola pubblica italiana avesse finito con l'accettare la 'pessima Buona Scuola', rassegnandosi all'idea di dover sottostare alle norme anticostituzionali contenute nella legge 107. Si è parlato di 'vento che stava cambiando', di docenti che, addirittura, si erano affrettati a ringraziare il governo per il piano assunzionale straordinario che, in realtà, ha evidenziato paradossi e assurdità con i quali, purtroppo, siamo costretti a fare i conti già da ora (vedi disastro organico potenziamento e non solo).

C'è chi si aspettava persino le scuse dei docenti per lo sciopero del 5 maggio, per i 'flash mob' contro Renzi e il suo governo, per i sit-in e le proteste alle Feste dell'Unità.

News scuola 12 dicembre: referendum abrogativo e mobilitazione contro legge 107

Si parlava di silenzio, interrotto solo dallo sciopero dello scorso 13 novembre, ma, in realtà il mondo scolastico è tutt'altro che rassegnato, come il governo vorrebbe far credere: l'assemblea, tenutasi lo scorso 29 novembre a Roma, ha ribadito i due punti fermi che caratterizzeranno la lotta della scuola alla legge 107 ovvero il SI' al referendum abrogativo e alla prosecuzione della mobilitazione.

Marina Boscaino ammette che la sconfitta, lo scorso mese di luglio, è stata di quelle brucianti ma frutto dell''arroganza del padrone' che ha usato armi scorrette per riuscire a portare a compimento lo scempio della Buona Scuola, messa a sigillo dall''improvvida firma del presidente Mattarella'.

Scuola, un coordinamento nazionale per abrogazione legge 107

L'assemblea dello scorso 29 novembre, organizzata dal Comitato Nazionale per il sostegno alla Lipscuola, rappresenta l'evidente dimostrazione che la scuola pubblica italiana, dopo essersi leccata le ferite di una cocente sconfitta che non ha solo riguardato la scuola ma anche e soprattutto la democrazia del nostro Paese, è pronta a ripartire.

Un'assemblea, afferma Marina Boscaino, 'molto partecipata' e che ha votato all'unanimità un documento attraverso il quale viene ribadita la ferma volontà di lottare per l'abrogazione della legge 107: la scuola riprenderà la mobilitazione attraverso la nascita di un coordinamento nazionaleche possa farsi portavoce delle iniziative incrociate che nascono dal 'basso' e prive di influenze politiche.