È stato depositato presso la Camera dei Deputati un nuovo Ddl che si prefigge di andare incontro alle esigenze pensionistiche dei lavoratori con una disabilità comprovata maggiore del 60%. Il disegno di legge C. 3448 è stato firmato dall'On. Carrescia del Partito Democratico e prevede di garantire una via di uscita dal lavoro tramite l'estensione del meccanismo già noto come "opzione donna". Di fatto si punterebbe a garantire la quiescenza a coloro che oltre il requisito appena esposto hanno già maturato almeno 57 anni di età (58 se professionisti o autonomi) e 35 anni di contribuzione.

Il pensionamento prevederà però una penalizzazione che per alcuni potrebbe risultare in alcuni casiimportante rispetto al calcolo ordinario, perché anche la quotaretributiva della mensilità Inps verrà calcolata secondo il principio del sistema contributivo. A tale proposito, occorre ricordare che i coefficienti di conversione del montante in rendita appaiono sicuramente penalizzanti per coloro che hanno un'età inferiore ai 60 anni. Detto ciò, si tratterebbe comunque di un'opzione da considerare nei casi in cui l'invalidità renda difficile continuare a seguire gli impegni lavorativi.

Riforma pensioni 2016: si pensa anche ad altri meccanismi di estensione

Stante la situazione, un meccanismo similare potrebbe arrivare anche in favore di coloro che hanno subito gravi danni personali o mutilazioni durante l'attività di servizio per lo Stato.

Il provvedimento dovrebbe agire in favore delle associazioni aderenti al circuito dell'U.N.M.S.. Secondol'On. Carrescia, le proposte presentate esprimono bene l'attenzione della politica nei confronti di coloro che vivono situazioni di difficoltà a causa di invalidità, disabilità o disagio sociale. Per quanto concerne invece l'attuale stato dell'iter parlamentare, il C.

3448 è stato presentato per la prima lettura presso la Camera dei Deputati lo scorso 24 novembre 2015. Al momento si è in attesa della verifica e dell'eventuale approvazione, prima del successivo passaggio in Senato.

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