Nei giorni scorsi, Matteo Renzi è intervenuto alla Scuola di formazione politica del PD, affermando che i neoassunti sono 'stati assunti tutti nella stessa regione', a dispetto del fatto che parlavano di deportazione. Questo si unisce all'accusa di propaganda errata sul concorso. Ha inoltre affermato che a rimanere a spasso sono stati coloro che, dietro suggerimento dei sindacalisti, non hanno presentato domanda. Tali affermazioni non sono passate inosservate ai diretti interessati, che immediatamente hanno dato via sul web a critiche e proteste.

A replicare pubblicamente al presidente del Consiglio ci ha pensato il sindacato Anief, che con numeri alla mano ha snocciolato la reale situazione che si è creata col piano straordinario di assunzioni 2015/16, con particolare riferimento alla fase B.

Renzi e le sue idee distorte sulle assunzioni 2015/16 della scuola

Replicando alle affermazioni di Matteo Renzi secondo cui tutti (o quasi) i docenti neoassunti sono stati immessi in ruolo nella propria regione, Anief spiega come, al contrario, migliaia di insegnanti abbiano ottenuto l'immissione a centinaia di chilometri da casa. Se poi si considera la 'giostra' della mobilità, la situazione potrebbe ulteriormente peggiorare. A chi danno ragione i numeri?

A Renzi o ad Anief? Secondo le statistiche, quasi il 20 percento degli assunti delle fasi B e C del piano straordinario di assunzioni 2015/16 hanno ottenuto il posto in una regione diversa (percentuale maggiore per gli assunti in fase B, dove 7.000 dei 9.000 precari sono stati assunti in regione diversa). Il numero complessivo si aggira intorno a 20.000 docenti, con un rapporto di uno su quattro.

Al momento tralasciamo il 'dettaglio', che migliaia di docenti del potenziamento non insegnano nemmeno la propria materia... A questo bisogna aggiungere il dato quasi certo che la mobilità aggraverà tale situazione. Il contratto prevede una preferenza per gli assunti entro un anno, per cui i neoassunti potrebbero essere trasferiti in ambiti territoriali diversi dall'attuale provincia di immissione in ruolo.

Come conclude Marcello Pacifico, sarebbe meglio che Renzi si documentasse meglio prima di fornire dichiarazioni che poco hanno a che vedere con la realtà dei fatti.

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